L’energia dalle onde rappresenta una frontiera delle fonti rinnovabili, ma l’unione tra competenze diverse può favorirne lo sviluppo
(Rinnovabili.it) -Aquamarine Power continua la sua crescita cavalcando le rinnovabili, in particolari le onde del Mare del Nord. E’ in fase progettuale infatti il nuovo dispositivo della serie “Oyster”:https://www.rinnovabili.it/energia-dalle-onde-con-oyster-e-sempre-piu-conveniente-801207. Oyster 2 è per il momento ancora un progetto che però dovrebbe rappresentare un punto di svolta della tecnologia esistente, migliorando il suo predecessore. Un dispositivo che riesce a trasformare il moto ondoso in energia, che però ha ancora delle criticità da superare per essere completamente efficiente. La nuova versione sarà costituita da tre parti distinte, ciascuno delle quali misura 26 metri di larghezza, sarà quindi il 50% più ampio, ma nonostante ciò darà il 250% in più di potenza rispetto a Oyster 1. I nuovi dispositivi inoltre sono stati migliorati anche nel design, per produrre maggiore energia, e saranno più semplice da installare e da mantenere efficienti. Questo passo in avanti è stato possibile anche grazie agli investimenti che l’Aquamarine Power ha saputo attrarre, quasi 4,7 milioni di euro. Inoltre ha siglato una partenership strategica con la BurntIsland Fabrications Ltd: insieme costruiranno l’Oyster 2. La BiFab è un’impresa internazionale, specializzata in impianti offshore di petrolio e gas, che però negli ultimi anni ha saputo diversificare i suoi profitti: mettendo sul mercato la sua esperienza in mare aperto anche per il settore delle energie rinnovabili. Questa sinergia e il miglioramento del precedente dispositivo che trasforma la forza del Mare del Nord in energia rappresenta, a detta degli esperti, uno dei contratti di produzione più importanti in Scozia e in tutto il Regno Unito. L’unione tra competenze diverse si dimostra vincente quindi non solo per l’ambiente ma anche per l’economia.