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In ritardo la consegna dei PAN a Bruxelles

Solo due Paesi hanno rispettato la scadenza imposta dall’Unione Europea sull’invio dei Piani d’Azione Nazionale, ma un primo quadro d’insieme sembra già essere possibile

(Rinnovabili.it) – Ancora nessun documento è stato reso pubblico e, come nella ‘migliore’ delle tradizioni, la deadline dell’Unione Europea per la consegna dei 27 “National Renewable Energy Action Plans” è stata mancata da molti.
A rispettare la scadenza del 30 giugno sono stati infatti solo tre Paesi: Gran Bretagna, Olanda e Danimarca. Intanto dalle indiscrezioni in circolazione sembrerebbe già possibile delineare una prima bozza di quello che sarà il futuro rinnovabile comunitario. Un gran numero di piani, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Reuters, prevede una crescita massiccia della capacità eolica on-shore: 30% in Germania, 74% in Spagna e 130% in Irlanda senza dimenticare il 230% tutto italiano. In crescita anche l’offshore, per il quale però manca ancora tutto l’aggiornamento infrastrutturale a partire dalle reti di distribuzione fino ai cantieri navali per l’assemblamento delle turbine e che richiederà, nel tempo a venire, importanti investimenti dedicati.
A puntare sulla capacità delle biomasse sarà soprattutto l’Europa orientale e l’Austria che prevede di aumentare la quota delle eco-energie fino al 34% sul consumo toltale, concentrandosi sullo sviluppo dell’idroelettrico e dei biocombustibili, rispettivamente con un 41,2% e 51% nel mix rinnovabile, seguiti da eolico e fotovoltaico.