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In Regione ancora nessuna richiesta per le biomasse a Campiglia

Il Piano di indirizzo energetico regionale promuove la filiera corta
Gli uffici regionali fino a questo momento non hanno ricevuto nessun documento dalla Conferenza dei servizi della provincia di Livorno relativamente alla realizzazione di una centrale a biomasse ad Amatello, nel comune di Campiglia.
«Se e quando arriverà – afferma l’assessore regionale all’energia, Anna Rita Bramerini – saranno gli uffici regionali a valutare se esiste un dissenso tra i pareri degli enti locali interessati, cioè tra Comune e Provincia. Se tale dissenso sarà evidente, e solo in quel caso, la legge prevede che debba essere la Regione a pronunciarsi circa la realizzabilità dell’impianto. E così faremo».
Alla Regione Toscana è nota la contrarietà, più volte espressa, da parte del Comune di Campiglia circa la centrale a biomasse e tale parere verrà quindi tenuto nella debita considerazione. Se dunque la questione giungerà sui tavoli regionali, esistono poi altri parametri capaci di orientare la scelta. La richiesta sarà valutata cioè anche alla luce del Piano di indirizzo energetico regionale. In quel documento la Regione afferma di essere largamente favorevole a realizzare impianti funzionanti a biomasse (e ne auspica l’aumento di 2,4 volte rispetto ad oggi da qui al 2020), ma non lo è affatto quando si prevede di usare l’olio di palma per il loro funzionamento. Nel testo infatti c’è scritto chiaramente che “l’utilizzo a scopo energetico
dell’olio di palma risulta assolutamente incompatibile con gli obiettivi della Regione Toscana”. La stessa Regione ritiene invece opportuno l’uso a fini energetici di risorse provenienti da un bacino di approvvigionamento strettamente connesso al luogo di utilizzo della biomassa, cioè apprezza le cosiddette filiere corte.