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In difficoltà il settore eolico dell’Ungheria

(Rinnovabili.it) – Un obiettivo poco ambizioso, ritardi nella connessione alla rete elettrica e la mancanza di chiarezza legislativa stanno obbligando l’Ungheria a rinunciare a nuove istallazioni eoliche e con loro fino a 42 milioni di euro di investimenti se consideriamo solo il 2010. Questo è il preoccupante messaggio lanciato ieri da un workshop organizzato a Budapest dalle Associazioni dell’energia del vento EWEA e MSZET.
La situazione attuale è chiaramente in contrasto con l’intenzione delle autorità di promuovere le fonti rinnovabili come un settore chiave per la sviluppo dell’economia ungherese. Le attuali barriere che il settore eolico si trova di fronte stridono da una parte con gli obiettivi imposti dall’Europa che vuole entro il 2050 un comparto energetico per l’85-90% free carbon, e dall’altra con l’approvazione dell’opinione pubblica, al 90% favorevole a questa tecnologia. Il paese avrebbe dovuto vantare 330 MW di capacità eolica installata entro la fine del 2010 in base al Piano nazionale d’Azione per l’Energia Rinnovabile, ma secondo le stime del gestore risultavano attivi solo 295 MW.
L’EWEA ha calcolato che la capacità “scomparsa” rappresenta 42 milioni di euro in investimenti perduti. Tra i paesi dell’UE-27 l’Ungheria è l’ultimo in termini di obiettivi di energia elettrica rinnovabile. Eppure il potenziale esiste e “con le giuste condizioni” l’associazione MSZET ritiene che al 2020 il Paese potrebbe istallare 2.020 MW. “La mancanza di ambizione e tutte le incertezze legislative e i ritardi burocratici stanno rendendo gli investitori più cauti”, ha spiegato Pierre Tardieu, Regulatory Affairs Advisor di EWEA. Se la situazione dovesse continuare in questo modo il settore ungherese dell’energia del vento potrebbe trovarsi di fronte a un arresto già quest’anno.

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