Una proposta che riguarda non solo la semplice trasformazione dell’alimentazione delle lampade votive a fotovoltaico ma la realizzazione di impianti fotovoltaici veri e propri per produrre energia elettrica da immettere in rete usufruendo del “conto energia” previsto dalla normativa nazionale che, per i Comuni, prevede il beneficio della tariffa incentivante maggiore di 0,48 euro (tariffa massima prevista per il 2009 per kwh prodotti). E’ questo il suggerimento, formalizzato in un documento sottoposto al civico consesso, del consigliere comunale di Alleanza popolare per Ragusa, Filippo Frasca, con riferimento all’illuminazione pubblica e votiva nei cimiteri del capoluogo ibleo. “Tali impianti – afferma Frasca che ha avuto modo di consultare tecnici e società specia lizzate del settore – saranno dimensionati per una potenza nominale maggiore del consumo delle lampade votive e dell’illuminazione pubblica. Il vantaggio del Comune di Ragusa sarebbe quello di avere una rendita bimestrale dalla vendita dell’energia prodotta, dalla quale consegue l’ovvio risparmio energetico e l’abbattimento dei costi per il pagamento delle bollette che, nel solo 2008, si sono attestate a circa 20.000 euro con la previsione di aumentare per il 2009 di almeno il 10%”. Gli impianti fotovoltaici, secondo lo studio commissionato da Frasca, potranno essere ubicati sulla copertura delle cosiddette colombaie per i cimiteri di Ragusa Centro e Ragusa Ibla, mentre per quello di Marina di Ragusa basterebbe sistemare l’impianto sul tetto del locale della camera mortuaria e del locale servizi. “Si tratta di una proposta certo più vantaggiosa – afferma ancora Frasca – rispetto all’idea illustrata nella deliber a di Giunta n. 95 del 10 marzo scorso, perché elimina completamente i costi per i nuovi allacci, in quanto per alimentare le lampade votive con l’impianto fotovoltaico nuovo si continuerà ad usare la rete esistente che attingerà l’energia del fotovoltaico immesso in rete”. Invece, l’idea della delibera prevede di alimentare le lampade votive con singoli impiantini che, a detta di Frasca, “non si capisce come si dovrebbero collocare e non si capisce come non siano altamente impattanti, in particolare per le “dimore” di valenza storica”. Il consigliere Frasca ha effettuato un sopralluogo nei tre siti che è servito per fare convincere lo stesso Frasca che lo schema di convenzione riportato in delibera potrebbe essere rettificato negli importi, che risulterebbero notevolmente più bassi: si attesterebbero a 126.500 euro contro i previsti 793.606 euro.