(Rinnovabili.it) – Previsti nuovi tagli al Bilancio del ministero dell’Ambiente nel Decreto legge 6 luglio 2011 n. 98, che vanno a sommarsi a quelli già annunciati nel 2010. In quattro anni, a partire da un miliardo e 649 milioni di euro del 2008, si sono ridotte ad un quarto le risorse economiche destinate dal Governo italiano alla tutela dell’ambiente. I tagli previsti equivalgono infatti a 25,7 milioni di euro nel 2012, 30,8 milioni nel 2013 e 57,5 milioni nel 2014; portando ad un bilancio finale del dicastero pari a 438.679.076 euro al 2014, risultando così il ministero più penalizzato rispetto ai suoi analoghi.
Allarmante situazione per la quale il WWF propone una serie di modifiche al decreto sopra citato. In primis l’associazione ambientalista propone alla V Commissione bilancio del Senato alla Manovra estiva una riduzione dei tagli al Ministero, nel triennio compreso tra il 2012 e il 2014, da 114 a 57 milioni di euro. Inoltre, secondo l’art. 33 della Manovra, torna l’intento di costituire un nuovo ente pubblico per la valorizzazione o dismissione del patrimonio immobiliare pubblico, e quindi di un “moltiplicatore di incarichi e spese” come definito dallo stesso WWF, che propone di limitare l’ambito di operatività dell’ente alla “sola valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico escludendone la dismissione”.
Infine nei commi 8 e 9 dell’art. 35 si permette la riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle, o atri impianti analoghi, per questi l’associazione chiede la totale abrogazione in quanto ritenuti di “dubbia costituzionalità” per quel che concerne il rispetto delle competenze regionali e della tutela dell’ambiente e della salute, oltre ad andare contro alle diverse condanne già avvenute sia in sede penale che amministrativa.