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Il Tibet sotto la minaccia del riscaldamento globale

Nel Tetto del Mondo la temperatura è cresciuta di 0.32 °C ogni dieci anni a partire dal 1961 fino al 2008, provocando catastrofi naturali dalle conseguenze drammatiche

(Rinnovabili.it) – Arriva da alcuni esperti climatologi cinesi l’ultimo importante allarme climatico: a causa dal progressivo surriscaldamento globale il Tibet è gravemente minacciato dal pericolo di inondazioni e siccità. “L’impatto del Global Warming ha accelerato ritiro dei ghiacciai, il cui scioglimento sta andando ad aumentare i bacini dei laghi tibetani”, ha dichiarato Zheng Guoguang, a capo del China Meteorological Administration (CMA). Si tratta di una situazione già annunciata da tempo, dal momento che diversi rapporti negli anni passati avevano messo in luce la continua perdita dei ghiacci cinesi.
L’allarme ora ritorna a fronte dei milioni di abitanti che si troveranno in breve tempo a fare i conti con potenti inondazioni, e nel lungo termine con periodi di siccità. Zheng ha spiegato che la temperatura in Tibet è cresciuta di 0.32 °C ogni dieci anni a partire dal 1961 fino al 2008; un aumento fino a sei volte maggiore rispetto a quello di altre regioni cinesi, che si è aggirato invece sugli 0,05-0.08 °C per decennio.
Lontano dalle zone iper-industrialiazzate della Repubblica Popolare il famoso Tetto del Mondo ha dunque subito gli effetti maggiori del cambiamento climatico: l’altopiano tibetano, con un’altitudine media superiore a 4.000 metri – chiarisce Zheng – ha funzionato come una sorta di “lente” del riscaldamento globale dimostrandosi più sensibile alle variazioni di temperatura. Ancora una volta, dunque, ci si trova davanti una situazione dove le strategie di adattamento non possono più essere solo un’opzione futura. A quanto riferisce la CMA le catastrofi naturali finora legate al global Warming hanno determinato la morte di 274 persone e il ferimento di 1604, con una perdita economica diretta di 670 milioni di yuan (circa 98 milioni di dollari).

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