Rinnovabili

Il sole nelle carceri

Il“Programma nazionale di solarizzazione degli Istituti Penitenziari” nasce nel Novembre 2001 con la collaborazione tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) e il Ministero della Giustizia – Dipartimento Amministrazione Penitenziaria (DAP) al fine di migliorare la qualità energetico-ambientale delle strutture di detenzione italiane tramite l’installazione di 5.000 m2 di collettori solari termici in 5 anni. Il primo progetto pilota è stato realizzato nel luglio 2002 presso la Casa Circondariale di Rebibbia Nuovo Complesso; negli anni successivi, oltre alle finalità previste nel 2001, si è lavorato per produrre e fornire gli strumenti utili a formare e a rendere quanto più possibile autonome le Direzioni e gli Uffici Tecnici dei Penitenziari rispetto all’iter progettuale, all’istallazione e alla gestione di nuovi impianti solari.
Si è intrapresa quindi un’azione di trasferimento del know-how tramite l’elaborazione di documenti guida, quali le “Linee guida per la realizzazione di impianti solari termici a regola d’arte rivolti agli Istituti Penitenziari”, e le “Linee guida alla formazione dei detenuti”; documenti redatti e pubblicati sulla base della esperienza di più istituti.
Ad oggi si può dire che è consolidata la realizzazione e la successiva manutenzione degli impianti operata in collaborazione con i detenuti, previo corso di formazione, con rilascio da parte della Regione dell’attestato di qualifica professionale di “Operatore nell’Installazione e Manutenzione di Impianti Solari Termici”. Tale attestato è rilasciato, dopo il superamento dell’esame finale, ai detenuti che abbiano partecipato al corso teorico e svolto l’attività di stage che avviene contestualmente alla realizzazione dell’impianto solare termico che servirà il penitenziario stesso.
Nel corso del 2005 e 2007, a seguito delle attività svolte dal gruppo di coordinamento MATTM-DAP-CIRPS che ha lavorato per selezionare gli istituti detentivi da inserire nel programma, si è prima giunti alla stesura di una lista di venticinque istituti, ed infine a quella definitiva di quindici penitenziari. La lista definitiva degli istituti che partecipano al programma è sancita da un decreto direttoriale del Ministero dell’Ambiente Direzione Generale Salvaguardia Ambientale:

• C.C. Torino;
• C.C. Firenze;
• C.R. Rebibbia-Roma;
• N.C. Rebibbia-Roma;
• C.C. Velletri;
• C.C. Viterbo;
• C.C. Perugia;
• C.C. Terni;
• C.R. Spoleto;
• C.C. Secondigliano;
• C.C. Benevento;
• C.C. Lecce N.C;
• C.C. Taranto;
• C.C. Laureana di Borrello;
• C.C. Caltagirone;

I benefici attesi sono di varia natura, sia in ambito energetico che sociale che economico; infatti, oltre alla riduzione dell’impiego di combustibili fossili per la produzione di calore, e alla conseguente riduzione di emissioni, si punta alla riabilitazione dei detenuti fornendo loro delle competenze e un titolo spendibile facilmente nel momento in cui dovranno reinserirsi nella società. Ultimo, ma non meno importante, la possibilità di ridurre i costi per la produzione di calore all’interno delle strutture selezionate.
Nel Maggio scorso si è dato il via alle attività presso la Casa Circondariale di Laureana di Borrello; essendo questa caratterizzata da dimensioni particolarmente modeste, oltre alla costruzione dell’impianto solare termico (di 40 metri quadri di superficie captante), è stata formalizzata una proposta per la realizzazione di un impianto fotovoltaico da 10 kWp, accolta con favore dagli organi competenti. Nello stesso mese è stata avviata la progettazione preliminare presso la Casa Circondariale di Torino dove, al momento, è in fase conclusiva l’assegnazione della gara d’appalto per la fornitura del materiale, per la quale è pervenuta una sola proposta valida.
Presso la Casa Circondariale di Velletri, dove si sta concludendo l’attività di progettazione preliminare, si sta svolgendo il corso di “Operatore nell’Installazione e Manutenzione di Impianti Solari Termici” che ha destato grande entusiasmo nei detenuti, i quali partecipano in maniera assidua e produttiva alle lezioni.
Nella Casa di Reclusione di Rebibbia, concluse progettazione, assegnazione e iter di firma del contratto, si sta concludendo l’istallazione, che impiegherà altre due o tre settimane per essere considerata opera definitiva. Si va quindi a concludere anche la parte di stage relativa al corso di “Operatore nell’installazione e manutenzione di impianti solari termici”, che avviene contestualmente alla realizzazione dell’impianto. Durante la realizzazione è stato girato un documentario tecnico che sarà presentato in occasione dell’inaugurazione dell’impianto stesso. I detenuti hanno partecipato attivamente a tutte le fasi, dalle lezioni teoriche all’installazione.
Presso la Casa Circondariale di Viterbo si è concluso l’Auditing Energetico e la Progettazione preliminare; sono stati quindi inviati il Capitolato Prestazionale e la Relazione Tecnica ed è stato pubblicato il Bando. La gara è stata aperta e si attende la scelta della commissione per la proposta migliore.
Si è dato inoltre il via alle attività presso la Casa Circondariale di Firenze, dove è in corso l’attività di Auditing Energetico, i dati relativi ai consumi sono pervenuti da pochi giorni; al momento, quindi, è in corso la verifica di tali dati e si sta, parallelamente, procedendo all’attività di Progettazione preliminare.
Presso la Casa Circondariale di Terni è stata portata a termine la realizzazione dell’impianto e il collaudo dello stesso, l’impianto solare è funzionante. Si procederà, dunque, all’analisi dei dati nei prossimi mesi.
Al momento si sta valutando la possibilità di installare un secondo impianto solare termico presso la Casa Circondariale di Rebibbia Nuovo Complesso. I possibili edifici detentivi beneficiari dell’installazione dell’impianto sono lo stellare G12 o l’edificio G8, la cucina dei Detenuti, la direzione è favorevole, gli unici problemi consistono nella individuazione delle superfici calpestabili idonee alla realizzazione. Interessante è stata l’ipotesi di installare un impianto sulla copertura delle cucine , attualmente in fase di ampliamento, per le applicazioni ove occorre l’alta temperatura; E’ in corso lo studio di fattibilità per la realizzazione di un impianto sperimentale a concentrazione con CPC (Compound Parabolic Concentrator).

_Articolo di Andrea Micangeli, Silvia Milana_

Exit mobile version