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Il solare a concentrazione diviene portatile

Solo mezza giornata di lavoro e quattro mani per installare 1,5 kW nel giardino di casa: ecco l’approccio al fotovoltaico a concentrazione con cui la statunitense GreenField Solar promettere di abbattere i costi dell’energia solare

Leggero ma resistente. Semplice, ma allo stesso tempo efficiente. Così è stata pensata da una società di Cleveland una nuova tipologia di solare a concentrazione, che ben si adatta alla definizione di generatore “portatile”. Con l’obiettivo di raggiungere il record mondiale di minor costo per chilowattora prodotto, la GreenField Solar Corp ha messo a punto un impianto alto 5,5 m e dunque abbastanza piccolo da poter essere installato anche in comune cortile domestico e, al contempo, così strutturalmente semplice da richiedere meno di mezza giornata e non più di due persone per l’assemblaggio, senza l’utilizzo di gru o attrezzi particolarmente complicati. Il dispositivo (vedi “scheda”:https://blog.cleveland.com/pdgraphics/2008/11/16FGSOLAR.pdf in pdf) è in grado di concentrare la luce del sole ben 900 volte, generando una potenza di 1,5 kW. Questo grazie a 28 pannelli in alluminio specchiato disposti su due “ali” di circa 4 metri a formare una curva parabolica, sovrastate da un sottile braccio contenente le celle solari.

Per spiegare il progetto Neil Sater, Chief Executive Officer della società, ripercorre quella che a suo tempo è stata la nascita dell’impero Ford: “Quando Ford ha dato il via alla Ford Motor vi erano centinaia di costruttori automobilistici. Ma la sua auto era semplice da costruire e da riparare ed economicamente accessibile; le altre sono scomparse”. “Questo è ciò che stiamo tentando di fare. Riteniamo d’avere un approccio fondamentalmente migliore” afferma Sater convinto che questo possa essere “ il 1905 per l’industria solare”. Il segreto di questo concentratore portatile risiede nelle Vertical Multijunction Cell (VMJ) dette anche Split Spectrum Cell, celle fotovoltaiche costituite da differenti materiali semiconduttori disposti a strati – 40 in questo caso – e in cui la luce non incide frontalmente ma lateralmente. Nel generatore sono inserite 200 celle, ognuna non più grande di una moneta da cinque centesimi e con un’efficienza di conversione del 20%. Ora il piano del Gruppo statunitense è di concedere la licenza del design in franchising, per mettendo così ai titolari del contratto di costruire i dispositivi, ma mantenendo la produzione esclusiva delle celle e del sistema di monitoraggio, compresi microprocessori, sensori e software. Secondo le prime previsioni della GreenField immetterle a livello commerciale costerebbe meno di 5 mila euro, abbassando il prezzo per kWh a soli 3,2 euro.