Rinnovabili • Rinnovabili - Inform - Act - Share Background

Il sindaco Emiliano sottoscrive la Carta di Bruxelles per la diffusione della mobilità ciclistica

Il sindaco di Bari Michele Emiliano ha aderito alla Carta di Bruxelles per la diffusione della mobilità ciclistica promossa nell’ambito di Velo-City®2009 lo scorso 15 maggio e già siglata da 27 Comuni d’Europa, tra cui Bruxelles, Milano, Reggio Emilia, Monaco di Baviera, Siviglia, Edimburgo, Tolosa, Bordeaux, Timisoara e Izmit. Le città firmatarie della Carta di Bruxelles si impegnano a:
• attuare politiche adeguate finalizzate a raggiungere almeno il 15% di spostamenti in bicicletta nel proprio territorio entro il 2020 (o una percentuale maggiore qualora il limite sia stato già raggiunto);
• ridurre almeno del 50% il rischio di incidenti mortali per i ciclisti entro il 2020;
• realizzare cicloposteggi e politiche contro il furto delle bici;
• attivare opportune iniziative per aumentare gli spostamenti sicuri in bicicletta nei percorsi casa-scuola e casa-lavoro;
• contribuire allo sviluppo del turismo sostenibile investendo per migliorare e incrementare il turismo in bicicletta.
• cooperare più strettamente con: 1) le associazioni di utenti della bicicletta, 2) le organizzazioni dei dettaglianti e dei produttori di bici, 3) tutti gli altri soggetti interessati come polizia, consulenti e centri di esperienza, tecnici e costruttori di infrastrutture, per raggiungere gli obiettivi prefissi e per essere di buon esempio per altre città.

In particolare la Città di Bari, insieme a tutte le altre che hanno già sottoscritto la Carta, chiede alla Commissione Europea e al Parlamento Europeo di:

• fissare l’obiettivo di raggiungere almeno il 15% di spostamenti in bicicletta nella ripartizione modale in Europa, entro l’anno 2020;
• istituire la figura del Responsabile Europeo della Mobilità ciclistica nell’amministrazione della Commissione Europea
• Creare un gruppo inter-parlamentare sulla Mobilità in bicicletta nel Parlamento Europeo
• Finanziare in maniera adeguata appositi Programmi europei finalizzati a sostenere quelle città e quelle ONG che promuovono gli spostamenti in bicicletta in Europa.

Inoltre le Città firmatarie della Carta chiedono alle autorità di tutto il mondo, a tutti i livelli, di promuovere in modo deciso la mobilità ciclistica in tutte le aree della politica (sanità, pianificazione territoriale, gestione delle città, economia, mobilità e traffico, tempo libero, sport, turismo).

I RISULTATI DELLO STUDIO DEL POLITECNICO SULLA CICLABILITÀ
L’impegno della Città di Bari e i risultati già conseguiti in tema di mobilità sostenibile, d’altronde, sono confermati dallo studio tecnico scientifico sulla ciclabilità nella città di Bari realizzato dal Dipartimento di Vie e Trasporti del Politecnico di Bari, a firma dei professori Pasquale Colonna e Nicola Berloco, nell’ambito del Progetto “CODE – COoperating for mobility Demand management Enhancement”, facente parte del “Nuovo Programma di Prossimità Italia-Albania Interreg / Cards 2004-2006”.
Da questo studio, effettuato su un campione di 190 unità, emerge che : il 93% ritiene il servizio di “bike sharing” soddisfacente, un’ottima alternativa al trasporto pubblico ed un eccellente alternativa a quello privato. Ben il 97% del campione desidererebbe un potenziamento del sistema, da ottenere posizionando nuove stazioni presso il lungomare (44 preferenze), il Policlinico (29), la città vecchia (15), via Amendola (15) e Carbonara (12). Ben il 97% degli intervistati, inoltre, desidera il potenziamento della rete ciclabile cittadina. Anche in questo caso, è stato auspicato il potenziamento della rete viaria ciclabile: lungomare (87 preferenze), via Amendola (34), via Capruzzi (27), Corso Alcide de Gasperi (18), viale Kennedy (18), corso Cavour (13), via Papa Giovanni XXIII. Sulla qualità delle piste, i cittadini hanno suggerito la costruzione di percorsi più ampi o a più corsie (26 preferenze), con meno interferenze con i veicoli (24 preferenze), più accessibili (11), con verde (9), più sicure (7), con punti di sosta e di ristoro (6), meno interferenze con i pedoni (4), più diffuse (4).

L’indagine prosegue con il calcolo del bilancio ambientale dell’uso della bicicletta.
In totale, durante il primo anno di funzionamento del servizio (dall’11/10/2007 al 12/10/2008) stati registrati 11.201 utilizzi, per una percorrenza totale pari ad almeno 9.400 km, escludendo da tale calcolo i percorsi ad anello chiuso (pari a 2.800 km.), in cui stazione di prelievo coincide con quella di rilascio, per cui risulta impossibile calcolare la distanza percorsa. Considerando che in ambito urbano un’automobile di media cilindrata produce oltre 3 kg di anidride carbonica ogni dieci chilometri percorsi, si ottiene rapidamente la quantità di emissioni risparmiate grazie all’utilizzo del servizio di bike sharing: 2.820 kg di CO2. Per avere un’idea dell’importante risparmio in termini di emissioni atmosferiche nocive, basti pensare che per assorbire una tale quantità di CO2 sarebbero necessari circa 270 alberi ad alto fusto in un anno. L’indagine ha calcolato anche le curve di distribuzione dei tempi di percorrenza ciclabili relativamente ai percorsi possibili fra le 5 stazioni di bike sharing esaminate. Per ciascun percorso, si giunge al tempo minimo, medio e massimo di percorrenza, oltre che alle rispettive velocità ciclabili. Ad esempio il percorso Politecnico-Stazione FFSS è caratterizzato da un tempo minimo di percorrenza pari a 5 minuti, un tempo medio pari a 10,7 minuti ed uno massimo pari a 18 minuti.
Analizzando il percorso Politecnico-Stazione FFSS da compiere con diversi mezzi di locomozione, e considerando un tempo soglia di 15 minuti, è risultato che le probabilità di arrivare a destinazione entro il tempo limite sono: il 94% con la bicicletta, l’88% con l’autobus ed il 73% con l’automobile.

Per il percorso Tribunale – Stazione, considerando un tempo soglia di 11,3 minuti, le probabilità di successo sono: il 88% con la bicicletta, il 31% con l’autobus ed il 55% con l’automobile.
In entrambi i casi, quindi, la bicicletta risulta essere il mezzo più affidabile.

In conclusione, considerando che il 75% degli spostamenti urbani avviene su distanze inferiori ai 5 km, incentivare tale modalità di spostamento significherebbe non solo migliorare la qualità della vita (riduzione drastica delle emissioni, esercizio fisico salutare giornaliero, riduzione dei periodi di congestione, miglioramento dei sistemi di trasporto pubblico) ma anche ottimizzare la distribuzione dei tempi dedicati alla mobilità dei cittadini.