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Il senato si converte al fotovoltaico e dimezza la bolletta

Palazzo Madama ha incontrato il Gse per mettere a punto un piano di risparmio energetico che, a pieno regime, permetterà di ridurre l’attuale spesa di quasi un milione l'anno

Un impianto fotovoltaico sulla superficie esterna di uno stabile di un ettaro e mezzo, alla periferia sud di Roma, con una potenza di 1Mw. E’ uno degli interventi più importanti cha seguiranno all’accordo siglato ieri tra il Gestore dei Servizi Elettrici ed il collegio dei questori di Palazzo Madama, finalizzato al risparmio energetico. Attualmente il Senato spende per illuminazione, riscaldamento e raffreddamento dei suoi 80mila metri quadrati di uffici, circa 1,5 milioni di euro. Una spesa, che grazie al piano di razionalizzazione, verrebbe ridotta alla metà. Per ricoprire il costo complessivo dell’opera (tra i 5 e i 6 milioni di euro) si ricorrerà il al project financing. Si tratta di un’operazione di finanziamento a lungo termine, che consiste nell’utilizzo di una società neocostituita, la quale serve a mantenere separati gli assets del progetto da quelli dei soggetti proponenti l’iniziativa d’investimento. In più, dopo i primi anni di ammortamento della spesa da parte dei privati, la resa dell’impianto passerà in mano al Senato che potrà pertanto rivenderla all’Enel, scalando l’importo dell’energia trasferita direttamente dalla propria bolletta. “Oltre a dimezzare la bolletta energetica – ha spiegato il senatore Comincioli, principale promotore dell’iniziativa – la realizzazione di un impianto fotovoltaico è un segnale importante a favore delle fonti alternative che, non solo salvaguardano l’ambiente, ma possono aiutare anche a contenere la spesa delle istituzioni”.