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Il riscatto del ‘mostro’ di Rio vivo: ora è diventato eco

Se è vero, come cantava De Andrè, che dal letame può nascere un fiore, allora è anche vero che dalle brutture possono scaturire aspetti positivi. E’ il caso del ‘mostro’ di Rio Vivo, un palazzone di cemento costruito sulle colline della zona balneare a sud di Termoli, al posto di incontaminata, ma spesso malandata, macchia mediterranea. Ora infatti uno degli appartamenti nati da quella costruzione residenziale, produce energia elettrica ‘pulita’, ossia alimentata da una fonte meravigliosa e inesauribile (si spera): il sole. Sul tetto di un appartamento all’ultimo piano della zona residenziale Rio Vivo sono infatti stati installati dei pannelli fotovoltaici che producono energia elettrica.
La vicenda del cosiddetto ‘mostro’ di Rio Vivo fu al centro di discussioni politiche e giudiziarie per diversi mesi, nel 2004, quando la ditta ‘Verini’ edificò sulle colline di Rio Vivo, proprio a pochi metri dalla spiaggia, un palazzo alto ben 16 metri. Una colata di cemento che fece inorridire ambientalisti e difensori della natura incontaminata, scatenò polemiche sulla scena politica, attirò l’attenzione di tanti temolesi e, last but not least, fece alzare il sopracciglio anche alla Procura di Larino, che ne decretò la chiusura per verificare che tutto fosse in regola. Poi, come spesso accade, diradatosi il polverone iniziale, i lavori sono stati completati e gli appartamenti venduti.
A quasi cinque anni di distanza, l’ex mostro è ormai una normale palazzina abitata da diverse famiglie. Una di queste ha deciso di installare sul tetto dei pannelli fotovoltaici. Non è un primato a Termoli, visto che proprio un anno fa venne installato un impianto di energia solare sul tetto del parroco Renato Grecu, in via del Molinello. Alla famiglia De Lena spetta invece l’idea di ‘trasformare’ una parte di ciò che era considerato un obbrobrio in una ‘fabbrica’ di eco energia.
«E’ un’idea nata guardando al futuro – confida Mario De Lena – bisogna volgersi verso le energie alternative. Sul tetto dell’abitazione in cui vive con moglie e figlia, De Lena ha fatto installare una decina di pannelli solari che danno energia elettrica a tutta la casa e alla mansarda che si trova a fianco all’appartamento. «La produzione è di circa 5-6 kw di energia – spiega – Praticamente la casa si autoalimenta. Abbiamo anche installato un aggeggio, l’inverter, che serve per trasformare l’energia a corrente continua in energia a corrente alternata. Abbiamo tutti i dati di quanta elettricità viene prodotta al giorno». Una gran bella comodità come dimostra il fatto che il condizionatore è praticamente sempre acceso in casa, sia per il riscaldamento d’inverno che per dare aria fresca d’estate. Certo non una spesa per tutte le tasche, visti i tempi che corrono. «L’impianto – rivela De Lena – è costato 35mila euro. L’Enel ci dà un contributo annuale che varia a seconda dell’energia prodotta. C’è infatti da considerare che una parte di elettricità che produce l’impianto e che non utilizziamo, viene rivenduto alla stessa Enel».

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