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Il progetto Life Aqua per il risparmio idrico nel settore agroalimentare

Ridurre i consumi e gli sprechi idrici delle imprese della filiera agroalimentare emiliano-romagnola. Coinvolgere una trentina di imprese del settore agroindustriale regionale nel testare un pacchetto di strumenti di innovazione produttiva e soluzioni tecnologiche – il “water saving kit” – in grado di ottimizzare il risparmio dell’acqua necessaria al ciclo produttivo, massimizzandone riutilizzo e riciclo.

Sono gli obiettivi del progetto europeo Life “Aqua. Adoption of quality water Use in Agro-industry sector”, di cui ARPA Emilia-Romagna è coordinatore, accanto ai partner Regione (Servizio tutela e risanamento risorsa acqua), Legacoop Emilia-Romagna, Legacoop agroalimentare Nord Italia e nazionale, con il supporto della società Indica.

Approvato dalla Commissione Europea e avviato a gennaio 2011, il progetto Life “Aqua. Adoption of quality water Use in Agro-industry sector”, ha una durata triennale (2011-2013) ed un budget complessivo che ammonta a 850mila euro, cofinanziato al 50% dall’Unione Europea; la Regione Emilia-Romagna riceve un contributo europeo pari a 48mila euro. Le trenta aziende agricole coinvolte saranno di diverse dimensioni, dai piccoli coltivatori ad alcune grandi imprese del settore agroindustriale (tra cui Granarolo, Barilla, Grandi salumifici italiani). Centrale è la collaborazione fra il settore pubblico e privato, che – come ha sottolineato l’assessore regionale all’Ambiente Sabrina Freda nel corso del convegno di lancio del progetto, in corso questa mattina a Bologna – “dà garanzie sulla qualità e l’attendibilità dei risultati della sperimentazione”. “Il tema della tutela dell’ambiente – ha sottolineato Freda nel suo intervento – si incrocia oggi con una nuova sensibilità dei cittadini e dei consumatori che mettono in testa agli elementi di valutazione per l’acquisto di un prodotto, anche prima del prezzo, il rispetto della sostenibilità ambientale durante i processi produttivi. E l’attenzione va soprattutto alla risorsa acqua”.

Il progetto “Aqua” ha già prodotto una ricognizione delle migliori pratiche adottate a livello nazionale per il risparmio idrico in agricoltura e delle normative comunitarie, nazionali e regionali del settore, realizzata da Legacoop agroalimentare distretto Nord. Un panel di esperti supporterà i partner nella definizione del “kit per il risparmio idrico” che fotograferà la situazione di partenza del consumo d’acqua delle aziende e proporrà alle imprese agricole coinvolte nella sperimentazione – individuate da Legacoop – strumenti normativi, soluzioni di innovazione tecnologica e di gestione dei processi produttivi che incrementino il risparmio di acqua. Per tutto il 2012 saranno testate imprese delle filiere del latte, formaggio, frutta e macellazione. I risultati della sperimentazione saranno valutati con l’obiettivo di diffondere l’efficacia del modello a livello regionale, nazionale ed europeo.

In Emilia-Romagna, il patrimonio idrico deve fare fronte ad un inasprimento degli eventi siccitosi, che rendono più problematica la sua gestione, soprattutto in relazione alle consistenti esigenze idriche delle imprese del settore agroindustriale, realtà regionale economica e produttiva di grande rilievo. L’agroalimentare e agroindustriale è oggi in Emilia-Romagna un comparto di eccellenza a livello di produzione, conservazione, trasformazione dei prodotti, fino ai settori limitrofi del packaging industriale, con una diffusione omogenea di addetti su tutto il territorio ed un’articolazione che comprende cooperative, grandi imprese e collaborazioni proficue tra pubblico e privato. /SM