“Il prezzo del petrolio tornerà alle stelle: a cento dollari entro la fine del 2010 e forse anche prima”. Così almeno la pensa Pickens, il petroliere texano, convertito all’eolico ed ora profeta del metano. E c’è da credergli data l’alta credibilità che ha acquisito sull’andamento dei prezzi di mercato, con le sue previsioni.
“Le quotazioni del greggio sui 40 dollari non dureranno molto – ha avvertito in una conferenza alla Rice University di Houston – Gli Usa continuano ad importare il 70% del greggio che consumano e lo utilizzano come se lo producessero. Andando avanti così i prezzi arriveranno a 200-300 dollari al barile in un decennio”.
Per quanto oggi possa sembrare improbabile una previsione del genere, non bisogna scordare il pauroso sali-scendi del petrolio in questi ultimi tre anni, partito nel 2004 a poco più di 40 dollari arrivato in luglio a 143 e ora ridisceso ai livelli di tre anni fa’.
L’unica soluzione a questa situazione, l’ottantenne repubblicano l’ha esposta di persona addirittura al nuovo presidente degli Usa, il democratico Obama, subito dopo l’elezione: un proprio piano nazionale per l’energia, gas naturale per le auto e fonti rinnovabili, a partire dall’eolico, per produrre elettricità
“E’ stato un incontro di trenta minuti. Non lo conoscevo e lui era un po’ sospettoso perché io sono repubblicano da una vita – ha poi raccontato Pickens – ma ha ascoltato e ha capito. Ha anche preso un sacco di appunti. E poi è un ragazzo intelligente, è un leader. Durante la campagna elettorale ha più volte ripetuto che intende raggiungere l’indipendenza energetica negli Usa entro dieci anni. Non credo che lo abbia dichiarato in maniera irresponsabile. Dovrà agire. Se il piano per l’energia non sarà compreso nel pacchetto di stimoli per l’economia dovrà comunque essere annunciato nei primi cento giorni di presidenza”.