Boschi e foreste sono una grande ricchezza e il primo polmone verde della Liguria. Per questo, nonostante i tagli di bilancio dopo la manovra governativa che hanno colpito i settori della tutela ambientale e della prevenzione dei rischi naturali, proseguono gli impegni e le attività della Regione Liguria su questi temi. Le Nazioni Unite hanno proclamato nel 2011 l’Anno Internazionale delle Foreste.
La Liguria è ricoperta per il 70% da boschi ed è, insieme con il Trentino, la Regione italiana con più superficie boscata- 375 mila ettari- rispetto a quella totale.
L’assessorato all’Ambiente della Regione Liguria ha presentato, vinto e avviato nel 2010 ben 14 progetti di cooperazione territoriale per lo sviluppo sostenibile del territorio, recuperando risorse per un valore di circa 6,5 milioni di euro.
Due di questi progetti affrontano un tema centrale per l’ambiente: la rivitalizzazione delle aree rurali e forestali e coinvolgono anche l’assessorato all’Agricoltura.
Per la Regione Liguria il bosco deve giocare un ruolo di primo piano attraverso lo sviluppo della filiera del legno locale e di attività alternative come il turismo outdoor e naturalistico. Una fondamentale azione di presidio territoriale e di prevenzione del dissesto idrogeologico e della tutela della biodiversità.
Il progetto Robinwood plus punta a risolvere queste problematiche.
Il progetto è coordinato dalla Regione Liguria, in partenariato con la Regione Calabria e tre regioni europee di Romania, Finlandia e Francia, ed è finanziato nell’ambito del Programma europeo Interreg IV C. Robinwood plus. Prevede lo sviluppo di sottoprogetti che interesseranno enti pubblici liguri ed altri provenienti dalle regioni che partecipano al progetto. I sottoprogetti riguarderanno diversi temi tra cui lo sviluppo della filiera del legno.
Con il progetto SylvaMED la Regione Liguria vuole valutare le funzioni ed i servizi ambientali delle foreste, anche in termini di benefici economici, sperimentando su territori pilota incentivi a favore dei proprietari delle foreste, in particolare i singoli proprietari di piccoli appezzamenti, che consentono ad associazioni e Consorzi forestali di poter gestire il bosco e evitare l’abbandono.
“Stimolare i privati nella gestione delle aree rurali e forestali – spiega l’Assessore all’Ambiente Renata Briano – è una questione di primaria importanza per limitare i rischi di carattere idrogeologico e per salvaguardare il territorio. Muovendoci in questa direzione si potranno così promuovere nuove attività economiche ecocompatibili, come il turismo sostenibile, capaci di valorizzare il nostro entroterra”.