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Il Papa ammonisce il fallimento di Copenaghen

Il Pontefice rinforza il suo messaggio ecologista: "Per coltivare la pace, bisogna custodire il creato"

(Rinnovabili.it) – Papa Benedetto XVI ha denunciato il fallimento da parte dei leader mondiali ad accettare un nuovo accordo sul cambiamento climatico il mese scorso a Copenaghen, dichiarando che la pace sulla Terra dipende dalla salvaguardia del creato di Dio. L’ammonimento arriva dal tradizionale discorso di inizio anno al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede in cui il Santo Padre ha affrontato anche quelle tematiche ambientali a lui care e che gli sono valse l’appellativo di Papa ‘verde’. Un tema non solo presente nelle encicliche ma anche evidente dalle innovazioni strutturali del vaticano che sotto Benedetto XVI hanno visto l’istallazione di moduli fotovoltaici nell’auditorium principale e l’adesione ad un progetto di rimboschimento volto a compensare le emissioni di CO2 prodotte. Nel suo discorso, il Pontefice ha criticato la resistenza “economica e politica” alla lotta contro degrado ambientale che ancora persiste come dimostrata dai leader politici incontratisi nella capitale danese lo scorso dicembre. “Auspico che, nell’anno corrente, prima a Bonn e poi a Città del Messico, sia possibile giungere ad un accordo per affrontare tale questione in modo efficace. La posta in gioco è tanto più importante perché ne va del destino stesso di alcune nazioni, in particolare, alcuni stati insulari”, ha detto il Papa. “Vorrei sottolineare ancora che la salvaguardia della creazione implica una corretta gestione delle risorse naturali dei paesi, in primo luogo, di quelli economicamente svantaggiati”. Il Pontefice ha rivolto lo sguardo soprattutto al continente africano per il quale i Padri sinodali “hanno segnalato con preoccupazione l’erosione e la desertificazione di larghe zone di terra coltivabile, a causa dello sfruttamento sconsiderato e dell’inquinamento dell’ambiente”. Conclude il discorso con un augurio: “Che la luce e la forza di Gesù ci aiutino a rispettare l’”ecologia umana”, consapevoli che anche l’ecologia ambientale ne trarrà beneficio, poiché il libro della natura è uno e indivisibile”.