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Il mercato verde della Cina fa gola alle aziende americane

(Rinnovabili.it) – Sono stati tre giorni di incontri intensi quelli in agenda a Pechino per Gary Locke, segretario di Stato Usa al commercio. Una visita strategica per discutere del futuro rinnovabile della nazione e aprire la strada agli investimenti delle aziende americane nel paese che sta sempre più crescendo nell’uso dell’energia pulita. Un mercato, quello delle rinnovabili cinesi, che potenzialmente fa gola a molte aziende e che offrirà interessanti prospettive nei prossimi anni. A testimoniare la grande apertura della Cina agli investimenti _green made in Usa_ è stato il successo degli incontri tra il vice primo ministro Li Keqiang e una delegazione americana dei vertici di 24 aziende produttrici di energia da fonti pulite. Le iniziali diffidenze americane sulla politica del governo di Pechino, a favore dello sviluppo delle imprese locali, sono state superate. “Sono sicuro che questa visita aprirà la strada a importanti accordi nel campo delle rinnovabili – ha sottolineato Li – assicurando, allo stesso tempo, un corretto sviluppo del mercato cinese”.

Mentre è ancora ferma al Congresso la legge sul clima Usa, che prevede un taglio delle emissioni inquinanti e un freno alla dipendenza da petrolio, la Cina prosegue la sua corsa verde con l’approvazione di progetti di impianti solari ed eolici e la creazione di una nuova linea elettrica con tecnologia _Smart Grid,_ per distribuire in maniera più razionale l’energia. La delegazione americana che ha partecipato agli incontri in Cina era composta dalle più grandi aziende produttrici di energia pulita, come la _General Electric,_ che ha appena chiuso con Pechino un contratto di fornitura per circa 800 turbine, e la _First Solar Inc,_ la più grande azienda produttrice a basso costo di moduli fotovoltaici. Tra le aziende ancora non molto conosciute oltre i confini nazionali americani che hanno preso parte ai meeting cinesi c’era anche la _Principle Power,_ società con sede centrale nello stato di Washington, che sta lanciando sul mercato una innovativa struttura di supporto galleggiante che consente agli impianti eolici off-shore di essere posizionati in zone prima inaccessibili, in cui le profondità marine superavano i 50 metri.

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