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Il mercato del solare termico, tra ostacoli e potenzialità

(Rinnovabili.it) – Il settore del solare termico italiano si sta preparando ad un’evoluzione strutturale. Con l’emanazione dei decreti attuativi del D. Lgs. 28/2011 ormai prossima, il comparto fa ora i conti con un momento di transizione dai molteplici scenari. A fare il punto della situazione ci ha pensato Assolterm con il convegno *Il solare termico: un mercato di qualità*, occasione per riunire operatori e stakeholder e ragionare insieme sul futuro di questo mercato. Mercato che dal canto suo ha dato in questi anni risultati entusiasmanti; come ha ricordato il Segretario Generale di Assolterm, la dott.ssa *_Valeria Verga_*, l’Italia vanta intorno ai *500.000 m2 installati annualmente*, piazzandosi a livello europeo subito dopo la Germania, 15.000 persone impiegate a tempo pieno e *un giro d’affari di 500 milioni di euro*, nonostante la crisi economica.

A far chiarezza sull’incentivazione delle fonti rinnovabili termiche e sul preannunciato Conto Energia per il solare, il dott. *_Luciano Barra_* del Ministero dello Sviluppo Economico. Agli interrogativi e ai dubbi espressi dalla sala, Barra ha risposto che la detrazione fiscale del 55% è stata in questi anni sufficiente a sostenere in modo adeguato il settore e che il Governo farà il possibile per mantenerla, mentre la nuova forma di incentivazione andrà a suo avviso a supportare quegli interventi che non sono coperti dalla stessa detrazione. Una mossa quanto mai necessaria secondo il comparto. Sotto l’eco-bonus del 55%, ha spiegato il Presidente di Assolterm, *_Sergio D’Alessandris_*, si è raggiunto negli ultimi tre anni l’istallazione annuale di circa 500 mila m2 di pannelli, ma l’attuale sistema di incentivazione da solo non sarà sufficiente a raggiungere i *26 milioni di m2 al 2020 (1,6 Mtep) previsti dal PAN*.
Ecco perché la proposta di Assolterm, in tema di un feed-in-tariff dedicato al solare termico, introduce l’ipotesi di un incentivo che venga *riconosciuto per 10 anni* ad una tariffa che partendo da 0,16 euro per i primi tre anni, si riduca del 20% ogni quattro anni in relazione allo sviluppo del mercato stesso.

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