(Rinnovabili.it) – “Se solo estraessimo l’1% dell’energia presente nel sottosuolo otterremmo una quantità pari a 26 mila volte il nostro fabbisogno totale annuo”. Così Martin Ferguson, Ministro delle Risorse ed Energia nonchè Ministro per il Turismo australiano, ha aperto ufficialmente la seconda Conferenza Australiana per l’Energia Geotermica, sede d’elezione per le discussioni in merito alle attività concrete che il settore dovrebbe essere portare avanti, con il sostegno da parte del governo.
La tre giorni, coordinata dall’Associazione Industriale Australiana per l’Energia Geotermica, si sta svolgendo da ieri 11 novembre a Brisbane nel Queensland, Australia, e ha radunato l’adesione di diversi esperti del settore, rappresentanti di organi di ricerca, enti governativi e studiosi internazionali da vari Paesi fra i quali spiccano Messico, Inghilterra, Giappone, Cina e Stati Uniti.
Evento dedicato gli addetti ai lavori e non solo, il Convegno si presenta come una grande opportunità di ragguaglio per tirare le somme sulle più recenti evoluzioni scientifiche, legislative, di ambito politico,tecnologico e finanziario ma anche come occasione per ribadire l’impegno delle amministrazioni governative verso la ricerca geotermica, che attualmente corrisponde ad un investimento pari a 2,4 milioni di euro.
Affianco ad Islanda e Stati Uniti, l’Australia è fra i principali promotori della ‘Partnership Internazionale Energia Geotermica’ ed il suo contributo per “il settore geotermico – ha inoltre aggiunto Ferguson- è un buon esempio di collaborazione tra industria e governo per il raggiungimento della sicurezza energetica e della prosperità economica”.