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Il futuro del solare termico nel convegno di Assolterm

Si è tenuto ieri il convegno promosso dall’Associazione Italiana Solare Termico, un appuntamento per fare il punto sullo sviluppo futuro di un comparto che è cresciuto in maniera significativa negli ultimi tre anni. E che ora potrebbe rivelarsi strategico in vista degli obiettivi del 2020

Pochi dubbi sul suo potenziale per il futuro: il solare termico italiano sembra mettere tutti d’accordo, anche se ora il comparto è chiamato a giocare una partita importante per il suo sviluppo nei prossimi anni. Un momento strategico in cui si deciderà quanto florida potrà essere la crescita e soprattutto quanto questa tecnologia possa effettivamente contribuire al raggiungimento dell’obiettivo del 17% di produzione energetica da fonti rinnovabili entro il 2020. Un momento in cui l’Italia sta per presentare ufficialmente il nuovo Piano d’Azione Nazionale e in cui tutte le associazioni di settore devono fare i conti con le pressioni dovute a un’ipotesi di ridefinizione degli incentivi di buona parte delle rinnovabili.
Tutto questo e molto altro è finito ieri sotto la lente di Assolterm, che ha organizzato nella sede del GSE il convegno _Il Solare Termico a un punto di svolta._ Ad essere presi in esame non sono stati solo gli ottimi risultati di tutto il settore dall’avvio delle detrazioni del 55%, previste dalla Finanziaria del 2007, ma anche e soprattutto gli scenari futuri. Al centro della discussione sono stati in particolare i possibili interventi normativi e la necessità di promuovere una vera conoscenza in strati sempre più ampi della società del solare termico, una fonte energetica pulita da molti considerata la più economica tra tutte. Il convegno è stato anche l’occasione, però, per fare il punto sui problemi, le prospettive e i meccanismi di incentivazione da qui al 2020. Tanti gli spunti di analisi presentati dalle diverse voci istituzionali che hanno preso parte all’evento organizzato dall’Associazione Italiana Solare Termico in occasione del quale sono stati presentati ufficialmente due documenti strategici: il _Position Paper per la promozione del solare termico in Italia_ e le _Linee guida sull’obbligo solare._

*Il position Paper per la promozione del solare termico in Italia* Quello redatto da Assolterm non è solo un importante contributo per promuovere la cultura del solare termico in Italia, è soprattutto una guida che aiuta a comprendere la dimensione di sviluppo di questo mercato e che contiene le proposte più significative dell’Associazione per fare del solare termico un settore strategico per le rinnovabili nei prossimi anni. L’industria del termico, all’interno della quale operano piccole e medie imprese specializzate nel solare e grandi aziende termoidrauliche, ha già dimostrato di essere in grado di arricchire il tessuto industriale italiano creando innovazione e occupazione. Basta pensare che a oggi ha sviluppato un potenziale di produzione annua di pannelli solari termici di 1GWth (pari a 1,4 milioni di metri quadrati). Come già aveva avuto modo di “sottolineare a Rinnovabili.it”:https://www.rinnovabili.it/assolterm-il-solare-termico-e-a-un-punto-di-svolta595617 il Segretario Generale dell’Associazione Valeria Verga, negli ultimi anni il mercato ha presentato uno sviluppo significativo, passando dai 130 MWth del 2006 ai quasi 300 MWth del 2008. Numeri che hanno in un certo senso “sfidato” le previsioni negative dovute alla crisi economica e che hanno permesso al mercato italiano del solare termico di posizionarsi al secondo posto in Europa.

*Le Linee Guida sull’obbligo solare nei nuovi edifici e nelle ristrutturazioni* Lo sviluppo del mercato futuro però si fonda anche sull’applicazione dell’Obbligo Solare. Come è stato ricordato durante l’incontro di ieri, l’Italia è stato uno dei primi Paesi a muoversi in questa direzione con il d.lgs 192/2006. E se sulla carta siamo una nazione virtuosa, nei fatti poco o niente è stato fatto per rendere quest’obbligo generalizzato. Solo una regione, la Lombardia, ha “effettivamente applicato l’obbligo”, ha spiegato nel suo intervento Riccardo Battisti di Assolterm. Proprio al fine di supportare Regioni e Comuni “nell’implementazione di codici edilizi che siano il più possibile uniformi per un utilizzo corretto e di qualità dell’energia solare termica negli edifici” Assolterm ha presentato le sue _Linee Guida._ Un documento in cui si specifica che l’obbligo di impiego solare termico deve essere esteso a edifici sia pubblici che privati, a uso residenziale, ricettivo, sportivo e terziario. Un obbligo che non deve essere riferito solo alle nuove costruzioni ma anche a quelle che sono oggetto di una ristrutturazione o di una nuova istallazione di impianto termico. Molto stringenti anche le norme di qualità previste nelle _Linee Guida_ che sottolineano la necessità di “evitare la sovraregolazione, promuovere la certificazione dei collettori solari e la formazione degli installatori, senza dimenticare l’ipotesi di obbligo per il rilascio di un libretto d’impianto”. Misure che dovranno avere anche un sistema ben impostato di verifiche e sanzioni con “controlli su istallazioni e progetti e controlli a campione del funzionamento dell’impianto” trascorso un determinato arco di tempo. E per far sì che il sistema possa effettivamente funzionare in tutti i contesti e in tutte le localizzazioni geografiche, come ha ricordato Battisti “sarà però necessario anche pubblicizzare questi controlli e queste sanzioni, consentendo a tutti di sapere che sono effettivamente applicati”.

*Uno sguardo al futuro* Il conto alla rovescia per il raggiungimento del 17% di energia da fonti pulite entro il 2020 è partito e il solare termico sembra avere il potenziale maggiore per contribuire in maniera più che significativa al raggiungimento di quest’obiettivo, con un risparmio di 3,6 Mtep, pari al 25% dell’obiettivo complessivo di risparmio al 2020 (14 Mtep). Un risultato che, come ha sottolineato il presidente di Assolterm Sergio D’Alessandris sarà conseguibile a condizione di “lavorare nei prossimi anni al raggiungimento di 1 m2 istallato per abitante. Un obiettivo non particolarmente ambizioso – ha detto D’Alessandris – perché servirebbe a soddisfare il solo fabbisogno relativo alla produzione di acqua calda sanitaria”. Allora cosa significherebbe riuscire a raggiungere questo importante traguardo? Intanto un beneficio in termini socio-economici, dal momento che si rafforzerebbe quel ciclo virtuoso di occupazione e produzione di ricchezza, calcolando che a circa 100 m2 istallati corrisponde un posto di lavoro a tempo pieno e un giro d’affari di circa 100.000 euro. Se è vero che il solare termico rappresenta la tecnologia più economica tra le FER, la sua crescita in termini economici, in uno scenario di sostegno al mercato con adeguati incentivi, potrebbe addirittura muovere un volume di investimenti dal 2011 al 2020 pari a 19 miliardi di euro. Con un contributo medio di 350 euro a m2, applicato allo scenario di 1m2 per abitante, secondo D’Alessandris tra il 2011 e il 2020 si determinerebbe un investimento complessivo proprio pari a 19 miliardi di euro.

*Richieste necessarie* Un mercato in salute non potrà in tutti i casi prescindere, secondo l’Associazione Italiana del Solare termico, dagli incentivi. E’ per questo che ieri il presidente di Assolterm è tornato a chiedere che vengano mantenute le detrazioni del 55% oltre la prevista scadenza del 31 dicembre di quest’anno, estendendole al quinquennio 2011-2016 “anche se – ha ricordato – bisognerà fare una verifica per decidere se e come proseguire con questa tipologia d’incentivo”. Tra le proposte dell’Associazione anche quella di stabilire un tetto di 60.000 euro per il bonus massimo detraibile e la possibilità di cumulare l’incentivo delle detrazioni con i finanziamenti in conto capitale messi a bando dalle amministrazioni pubbliche locali. L’elemento, però, su cui Assolterm punta con forza è l’ancoraggio dei contributi in base ad alcuni valori tabellari. In questo modo il contributo potrebbe variare a seconda della dimensione dell’impianto: per impianti fino a 5m2- 400euro/m2 mentre per quelli compresi tra i 5 e i 30 m2 – 350euro/m2. Per impianti di taglia superiore l’Associazione ha proposto di “implementare un conto energia termico attraverso un conta calorie applicato all’impianto con un sistema di trasmissione dei dati a un soggetto terzo”. Tutte misure che non potranno che aiutare il mercato e non scoraggiare i privati che in soli tre anni hanno fatto una piccola grande rivoluzione in questo comparto. I dati presentati ieri da Giampaolo Valentini dell’Enea hanno infatti confermato la buona risposta avuta negli anni 2007-2008-2009. E se nell’anno dello start up della detrazione del 55% (2007) le pratiche ricevute sono state circa 106.000, sono bastati solo due anni a far letteralmente lievitare le richieste: 247.000 nel 2008 e 238.000 nel 2009. Dati di segno positivo che hanno trovato conferma anche nei costi sostenuti nel periodo 2007- 2010. A fronte di un costo di investimenti complessivi di circa 11 miliardi di euro, per le casse dello Stato le detrazioni per il solare termico hanno pesato per circa 6 miliardi. Ma il dato più convincente è il risparmio monetario per gli utenti finali stimato in 3 miliardi e 100 milioni di euro. Un dato che testimonia quanto quella del solare termico sia stata “una rivoluzione” molto fortunata in Italia che nel futuro potrebbe addirittura riservare sorprese positive ancora maggiori.