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Il fotovoltaico polimerico accorcia le distanze dal policristallino

(Rinnovabili.it) – E’ tutta una questione di soldi. Per produrre elettricità solare a prezzi accessibili su larga scala, scienziati e ingegneri in tutto il mondo stanno da tempo cercando di sviluppare celle fotovoltaiche a basso costo, che siano estremamente efficienti, facili da produrre e con un rendimento funzionale elevato. Ora un gruppo di scienziati dell’Empa, il Laboratorio federale di Scienza dei Materiali e Tecnologia, hanno compiuto un importante passo avanti che colma in parte l’attuale gap tra silicio policristallino e CIGS (rame-indio-gallio-diselenio). Nonostante negli ultimi anni la tecnologia fotovoltaica in CIGS su substrati di vetro abbia acquisito una maturità sufficiente per la produzione industriale, quella che adopera substrati in plastica è da considerasi ancora un settore emergente con barriere alla fabbricabilità non indifferenti.

Gli scienziati, guidati da Ayodhya Tiwari, hanno migliorato in questi giorni il proprio record per le celle solari polimerichein CIGS, subito certificato dall’Istituto Fraunhofer per i sistemi ad energia solare a Friburgo, in Germania. Il team, che aveva stabilito a giugno 2010 il primato mondiale del 17,6%, può vantare ora *un’efficienza di conversione del 18,7%* che, a detta dei ricercatori, chiude quasi il ‘divario d’efficienza’ con le celle solari basate sul silicio policristallino. Nel dettaglio, le ultime e performance sono state rese possibili attraverso una riduzione delle perdite di ricombinazione, migliorando le proprietà strutturali dello strato di CIGS e il proprio processo di deposizione a bassa temperatura per la coltivazione degli strati e, in situ, drogandoli con sodio durante la fase finale. Come risultato le pellicole polimeriche hanno per la prima volta dimostrato di essere superiori alle lamine metalliche come substrato vettore, raggiungendo un’efficienza maggiore.

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