(Rinnovabili.it) – Spesso è la mancanza di spazio a limitare lo sviluppo di nuovi impianti solari. Visto che i moduli fotovoltaici hanno bisogno di una vasta area per essere posizionati, in modo da non subire ombreggiature e sovrapposizioni con altri pannelli che ne limiterebbero il funzionamento si sta cercando di sviluppare soluzioni alternative agli impianti a terra e a quelli posizionanti a copertura degli edifici: moduli solari galleggianti che vengono posizionati su specchi d’acqua esistenti, come i progetti realizzati dalle aziende israeliane e francesi.
Si chiama *AQUASUN* il risultato del lavoro delle due aziende Solaris Synergy (Israele) e EDF Gruop per la Francia che impiegano celle in silicio, meno care di altri prodotti ma in alcune condizioni meteo meno efficienti, specie se surriscaldate. Questo problema viene però ovviato grazie ad un sistema di raffreddamento che sfrutta l’acqua sottostante per abbassare la temperatura dei moduli. Inoltre un sistema di specchi concentra i raggi solari sul modulo aumentandone il rendimento e riducendo la necessità di istallare molti pannelli riducendo così anche i costi di realizzazione di un impianto. Al fine di adattare la potenza di uscita alle esigenze, gli utenti possono aggiungere o rimuovere i pannelli, se necessario.
Il sistema non nasce per essere istallato in mare aperto o in zone ecologicamente sensibili, ma in serbatoi d’acqua già in uso per fini industriali o agricoli. Anche in questi casi i pannelli sono progettati per consentire all’ossigeno di permeare attraverso di loro, in modo che l’acqua sottostante non ristagni contribuendo così a ridurre l’evaporazione e la crescita eccessiva delle alghe.
Un prototipo AQUASUN è già stato costruito e presentato in occasione del quarto *International Eilat-Eilot Renewable Energy Conference* svoltasi ad Israele con i progettisti che ora hanno in programma l’installazione di un impianto per un periodo di prova di nove mesi in un bacino di in un impianto idroelettrico nel sud-est della Francia, il prossimo settembre, sperando che entro il giugno del 2012, dopo aver osservato le prestazioni del prototipo attraverso diverse stagioni e dei livelli delle acque, avranno raccolto dati sufficienti per rendere il sistema pronto per il mercato commerciale.