(Rinnovabili.it) – E’ un “progetto keniota”:https://www.forestcarbonportal.com/project/kasigau-corridor-redd-project a ricevere per la prima volta crediti di compensazione che, rientrando nel sistema Onu per la salvaguardia del patrimonio forestale meglio conosciuto con l’acronimo REDD (Reduced Emissions from Deforestation and Degradation), segnano l’inizio di una nuova era che i sostenitori del progetto sperano sia un’era all’insegna del sostegno al patrimonio verde globale.
La settimana scorsa sono stati rilasciati al progetto *Kasigau corridor* 1,45 milioni di crediti grazie al successo della prima fase di monitoraggio durata sei anni. Sviluppato dalla NGO Wildlife Works in un’area tropicale semi-arida nel sud-est del Kenya, il piano mira a proteggere fauna e flora presenti in oltre 500.000 ettari della foresta di Rukinga.
Grazie allo schema di protezione e salvaguardia del corridoio faunistico si prevede una riduzione di più di 6 milioni di tonnellate metriche di emissioni durante la vita trentennale del progetto. Il piano, primo a ricevere l’attribuzione volontaria dei crediti di carbonio (VCU-voluntary carbon unit) facenti parte del Programma REDD lavora in accordo con il Voluntary Carbon Standard (VCS), ossia il sistema di rilascio dei crediti.
David Antonioli, direttore generale presso il VCS, ha dichiarato che il rilascio ha rappresentato uno “spartiacque per avviare progetti REDD in tutto il mondo”, come è dimostrato infatti gli investitori privati sono disposti a trovare programmi di protezione e di rimboschimento delle foreste come ritorno economico e per lo scambio di crediti di carbonio.
“Questo progetto è una prova positiva che i progetti REDD possono impegnare le Comunità al cambiamento gli incentivi economici che guidano la deforestazione”, ha aggiunto Antonioli. “Allineati con la capacità di misurare accuratamente la riduzione delle emissioni e di generare crediti verificati, questo è esattamente ciò che serve per attirare investimenti privati per la protezione delle foreste”.
I crediti VCU non sono assimilabili al Clean Development Mechanism dell’Onu, ma possono essere utilizzati nel mercato volontario VCS e in qualsiasi futuro meccanismo di mercato REDD sviluppato sulla scia degli accordi forestali firmati al Vertice di Cancun.
I progetti che si affidano al VCS sono obbligati a rispettare norme rigorose atte a garantire che i crediti di emissioni siano realmente vantaggiosi per l’ambiente come il sopracitato Wildlife Works che comprendeva un nuovo metodo di calcolo della riduzione degli inquinanti verificato e convalidato dalla società indipendente norvegese, la DNV.
“Noi abbiamo dimostrato che la convalida e la verifica di progetti complessi può essere fatta in maniera efficiente. Sono fermamente convinto che questo è un fattore di svolta nel mercato,” ha detto Miguel Rescalvo, capo del settore cambiamento climatico e servizi ambientali per l’America di DNV.