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Il Colorado mette in funzione la prima centrale ibrida degli Usa

Il progetto, primo in assoluto a testare la fattibilità commerciale della strategia solare-carbone, è curato della statunitense Xcel Energy e vale 4,5 milioni dollari

(Rinnovabili.it) – Sole e carbone. Per tanti una dicotomia a livello di scelte energetiche, un connubio vincente per l’utility Xcel Energy. La società ha, infatti, dato il via alla sperimentazione di una felice integrazione: quella di un impianto solare a concentrazione con una centrale elettrica a carbone, la Generating Station Cameo. L’idea nasce dalla necessità aumentare la capacità di generazione elettrica pur non incrementando la fonte fossile. Raggi solari e combustibile minerale hanno in realtà lo stesso scopo, ossia portare l’acqua dell’impianto ad un’alta temperatura per generare vapore e mettere quindi in moto una turbina, ma per farlo stavolta l’azione è combinata.
L’energia solare scalda il fluido a 182° C circa e la combustione del carbone aggiunge l’energia termica necessaria a portare la temperatura a 208° C.
A conti fatti, l’impianto solare aggiunge alla Generating Station Cameo 49 MW supplementari. “Se il progetto produrrà i risultati positivi che ci aspettiamo, questo tipo di integrazione contribuirà a spostare l’uso di energia solare di un passo più vicino ad essere la tecnologia potenziale per migliorare le prestazioni ambientali delle centrali a carbone”, ha affermato Kent Larson di Xcel Energy.
La combinazione è stata progettata per aumentare l’efficienza della centrale di ben il 5%, risparmiando all’ambiente circa 2.000 tonnellate di anidride carbonica ogni anno.