(Rinnovabili.it) – La posidonia oceanica è la tipica pianta acquatica che possiamo rinvenire in gran parte del Mediterraneo: uno dei principali problemi che presenta però è rappresentato dallo smaltimento dei residui nelle spiagge, un costo non indifferente per i comuni costieri che sono costretti spesso a raccogliere, trasportare e conferire in discarica tutte queste tonnellate di flora. Ma la posidonia è soprattutto una biomassa e la sua utilità può compensare le difficoltà appena elencate. Il Cnr ha avviato a tal proposito un apposito progetto, il quale dovrebbe permettere di sfruttare al massimo le potenzialità del recupero dei residui, un obiettivo possibile e realizzabile mediante un Sistema di Gestione Integrata: il centro cercherà quindi di unire idealmente la tutela dell’ambiente e la gestione delle biomasse di scarto mediante un’adeguata valorizzazione. Il Posidonia Residues Integrated Management for Eco-sustainability (PRIME), questa la denominazione del lavoro del centro, punta anche all’uso del materiale organico come vero e proprio fertilizzante per il settore agricolo, quindi il recupero della biomassa contempla una serie di aspetti molto diversi tra loro. L’intero progetto consta di sette interventi, ovvero la gestione e il monitoraggio, la conoscenza approfondita della posidonia, la sua analisi e valutazione, la raccolta e conseguente movimentazione, la valorizzazione, la comunicazione ambientale e la formazione in ambito aziendale. Il progetto-seminario, inoltre, beneficerà della stretta collaborazione col comune di Mola di Bari, coordinatore dell’evento.