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Il caso Ilva-Taranto/2: Gianni Letta ce l’ha fatta

Gianni Letta, o meglio la sua consumata perizia nelle trattative e nelle mediazioni, ha avuto la meglio anche questa volta. Il caso Ilva-Taranto, che pareva arrivato ad un punto morto, sembra invece abbia infine trovato una soluzione durante la riunione, da poco conclusasi, a Palazzo Chigi.
Vediamo i punti di questo accordo. Intanto lo stabilimento dell’Ilva si impegna a realizzare un depuratore, sia pure con una tempistica diversa, per il taglio dei livelli di diossina. I termini saranno spostati, con una modifica alla legge regionale sulle emissioni, dal 1° aprile al 30 giugno, per il raggiungimento del limite degli ormai famosi 2,5 nanogrammi per metrocubo. Inoltre deve essere applicato quanto già esplicitato nel protocollo Aarhus, cioè una tolleranza dell’ordine del 35% nella misurazione dei livelli di diossina.
Alla riunione hanno partecipato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, il ministro degli Affari regionali Raffaele Fitto, il presidente della Regione Puglia, Niki Vendola, le delegazioni dei Sindacati ovviamente l’Ilva e anche il ministro dell’Ambiente.

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