Un documento che spaziando dalla valorizzazione energetica dei rifiuti all’impiego degli scarti animali per la produzione di biogas ha dato un quadro completo del settore delle biomasse italiane
L’ “Energy & Strategy Group”:https://www.energystrategy.it/template.php?pag=56217 del Politecnico di Milano ha presentato la 2° edizione del *Biomass Energy Report*, pubblicazione annua che raccoglie dati e prospettive del settore in tutte le sue varianti, spaziando dalla valorizzazione energetica dei rifiuti all’impiego degli scarti animali per la produzione di biogas, dalla produzione di energia da biomasse agroforestali e olio vegetale alla produzione di carburanti “alternativi” di origine vegetale.
Un grande contributo è stato dato dal settore delle *biomasse agroforestali* che nell’ultimo anno è cresciuto del 7% rispetto al 2009 contribuendo alla produzione energetica nazionale con 5,6 Mtep (equivalenti a 65,1 TWh di produzione termica o 25,4 TWh di produzione elettrica), che corrispondono a circa il 2,9% del fabbisogno totale del nostro Paese. Tutto ciò è anche stato reso possibile dal doppio meccanismo di incentivazione che ha favorito il proliferare dei piccoli impianti fino a 1 MW di potenza istallata e attraverso la _tariffa omnicomprensiva_ anche delle istallazioni da 1 MW o superiori (70% degli impianti totali) a cui va ad affiancarsi il meccanismo dei Certificati Verdi, entrambi compresi nel Decreto Rinnovabili.
Al terzo posto in Europa per produzione annua comprensiva dopo Germania e Regno Unito l’Italia vanta una generazione energetica di ben 2.891 TWh ottenuti sfruttando il potenziale da 550 MWe dei circa 500 impianti istallati conteggiati all’inizio del 2011. La potenza installata in Italia nel corso del 2010 è cresciuta del 20% rispetto all’anno precedente, gli impianti sono aumentati del 13% con una crescita conseguente del volume di affari da attribuire per la maggior parte al *biogas agricolo e zootecnico*. Sono ottimistiche anche le opportunità per il futuro: il biogas agricolo crescerà costantemente fino al 2012 arrivando a rappresentare 800 MW di potenza istallata. Accanto a questo rimane importante il settore *rifiuti*: a causa di una normativa che non ha assistito il comparto nel 2010 ben 6 impianti hanno dovuto abbandonare il regime CIP6 per un totale di oltre 677 mila tonnellate di rifiuti trattati (circa il 10% del totale italiano), con la prospettiva di passare ad un nuovo sistema di incentivazione nel 2012 per gli impianti che trattano 2 milioni di tonnellate di rifiuti a cui verranno richieste sostanziali modifiche tecnologiche, note come _revamping_, per poter ottenere dal GSE la nuova qualifica di Impianto Alimentato a Fonti Rinnovabili (IAFR).
Un altro settore di importanza non trascurabile riguarda la produzione di energia elettrica da *oli vegetali*, mercato che attualmente conta oltre mille operatori e che nel 2010 ha toccato oltre 620 MWe di potenza istallata (+60% rispetto al 2009) con il potenziale per poter contribuire attivamente al raggiungimento degli obiettivi green previsti dal Piano di Azione Nazionale del 2010.
Piuttosto debole la filiera dei *biocarburanti* con una capacità di produzione di biodiesel che supera di poco le 2 milioni di tonnellate, andando a rappresentare così il 95% della produzione totale di biofuel. Risulta invece crollata la produzione di bioetanolo. Si è passati dalle 100mila tonnellate prodotte nel 2009 alle 50mila del 2010 che riporta il comparto ai livelli di due anni fa.