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Il biodiesel che viene dai fondi di caffè

La ricerca statunitense ha portato alla realizzazione di un biocarburante dagli scarti oleosi del caffè macinato che profuma di espresso

Per carburare la mattina? Un pieno di caffè per la mente e per…la macchina. La ricerca scientifica (sia “straniera”:https://www.rinnovabili.it/caffe-per-far-camminare-lautomobile-700012 che “nazionale”:https://www.rinnovabili.it/fondi-di-caffe-per-scrutare-nel-futuro-dellenergia-700766) non è nuova all’esplorazione degli scarti di caffè come fonte di biomassa, ma ora grazie al lavoro di alcuni ricercatori dell’University of Nevada è stato messo a punto un processo per convertire direttamente i suddetti scarti in biodiesel. In accordo con la famosa catena di caffetterie Starbucks, gli scienziati hanno prelevato i fondi altrimenti destinati alla spazzatura, per estrarne un sottoprodotto oleico, processato poi con il metanolo e l’idrossido di potassio (una base per catalizzare la reazione). Il biocarburante così ottenuto sarebbe addirittura più stabile del biodiesel tradizionale, dal momento che gli antiossidanti contenuti nel caffè ne sono in grado di rallentarne il degrado. Una volta estratto l’olio inoltre i resti solidi sono ancora utili per essere trasformati in pellet, oppure divenire compost. Secondo i ricercatori statunitensi – già all’opera nella costruzione di un impianto pilota di produzione – il quantitativo di scarti di caffè mondiali potrebbe generare oltre mille milioni di litri di biofuel e, solo negli Stati Uniti, 8 milioni di dollari all’anno di profitti.

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Rassegna Stampa dal 05/12/08 al 11/12/08
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