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IEA: Spagna, bene politica energetica ora pensi al clima

Nobuo Tanaka elogia lo stato spagnolo per i miglioramenti messi in campo nel settore delle rinnovabili ma sollecita una spinta più forte verso un’economia a basse emissioni

(Rinnovabili.it) – In Europa e non solo la Spagna è un modello di successo per le politiche intraprese nel settore energetico e soprattutto per i risultati raggiunti nel campo dell’eolico e del solare. Un riconoscimento dovuto a cui si aggiunge oggi anche il plauso di Nobuo Tanaka, direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale dell’energia (AIE), oggi a Madrid in occasione del lancio di “Energy Policies of IEA Countries – Spain 2009 Review”:https://www.iea.org/Textbase/npsum/spain2009SUM.pdf.
“La Spagna ha notevolmente migliorato la sua politica energetica nel corso degli ultimi anni. Insieme con il Portogallo ha istituito il mercato iberico comune dell’energia elettrica, MIBEL, ed è intenzionato a rafforzarlo ulteriormente. E’ anche divenuta preminente nello sviluppo della tecnologia eolica e solare, ed è riuscita a integrare ampie quantità di energia variabile nella rete elettrica”, ha affermato Tanaka. Per il numero uno dell’Agenzia è arrivato il momento per la Nazione di intensificare gli sforzi compiuti per rispettare il clima e gli obiettivi di sicurezza energetica. La Spagna ha fissato, insieme con gli altri paesi membri dell’IEA, ambiziosi obiettivi in materia. “Il loro conseguimento richiederà una transizione ad un’economia a basso tenore di carbonio, una rivoluzione del modo in cui produciamo e consumiamo energia”, ha sottolineato Tanaka, suggerendo come il Paese avrà bisogno di aumentare considerevolmente i propri sforzi per ridurre le emissioni di CO2, in particolare nel settore dei trasporti e in quello energetico. I combustibili fossili continuano, infatti, a fornire più della metà dell’elettricità spagnola.
Il paese – continua – dovrebbe inoltre aumentare i propri sforzi per limitare la domanda di picco attraverso l’efficienza energetica. “Investire in efficienza energetica e in energie pulite dovrebbero continuare ad essere parte di eventuali futuri stimoli economici da parte del governo”.