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IEA: meno 710 mln di tep con l’eco-riscaldamento

(Rinnovabili.it) – I sistemi di climatizzazione e riscaldamento ad alta efficienza e ridotta impronta di carbonio hanno il potenziale per *ridurre le emissioni di CO2* fino a 2 miliardi di tonnellate – circa un quarto di quelle prodotte attualmente dagli edifici – e per *risparmiare 710 milioni di tep* (tonnellate equivalenti di petrolio)entro il 2050. Il come è spiegato nel nuovo rapporto dell’ “Energy-efficient Buildings: Heating and Cooling Equipment”:https://www.iea.org/papers/2011/buildings_roadmap.pdf da cui si evince che gran parte del potenziale di risparmio energetico sopracitato potrebbe essere raggiunto rapidamente, sia perché le tecnologie necessarie sono già disponibili sia perché i sistemi di riscaldamento e di raffreddamento generalmente vengono sostituiti dopo 7-30 anni, vale a dire molto più frequentemente rispetto alla vita media di un edificio.
“L’efficienza energetica e le tecnologie carbon neutral per il riscaldamento e il raffreddamento degli edifici offrono diverse opzioni a basso costo per ridurre il consumo di energia e quindi la bolletta”, ha spiegato Bo Diczfalusy della IEA in occasione del lancio del rapporto. “E dal momento che queste voci rispondono a quasi la metà di tutta l’energia consumata negli edifici oggi, il potenziale di risparmio è molto grande”.

La roadmap redatta in consultazione con rappresentanti del governo, dell’industria, del mondo accademico e delle organizzazioni non governative, fornisce una panoramica dello stato attuale delle diverse tecnologie di climatizzazione, da quelle mature e già oggi disponibili in commercio a quelle emergenti. Come parte della trasformazione delineata nella tabella di marcia, il numero totale di pompe di calore installate nel settore residenziale dovrebbe crescere dagli attuali 800 milioni a quasi 3,5 miliardi nel 2050. La capacità termica solare dovrebbe aumentare oltre 25 volte il proprio livello per raggiungere i 3.743 GWth entro il 2050, mentre la capacità di cogenerazione distribuita negli edifici sarebbe di 45 volte superiore al livello di oggi, raggiungendo i 747 GWe nel 2050.

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