(Rinnovabili.it) – Le risorse per la produzione di energia idroelettrica non sono distribuite in maniera uniforme sul territorio del Nord America mentre alcune regioni, come quella del Pacifico nord-occidentale, generano importanti quantitativi di energia grazie all’abbondanza delle risorse a disposizione mentre altre, non avendo quasi risorse, registrano bassi livelli di produzione.
Tra il 1998 e il 2009 tra il 6 e il 9% dell’energia elettrica degli Stati Uniti è stata prodotta medianti impianti idroelettrici di varie dimensioni e potenza istallata. La taglia delle centrali varia sensibilmente: si passa dal più grande impianto statunitense la Grand Coulee Dam di Washington con una capacità 7.079 MW ai piccoli numeri riguardanti l’idroelettrico in Alaska e nelle Hawaii.
Sul territorio americano sono principalmente tre i diversi tipi di impianti idroelettrici presenti sul territorio. In alcuni casi generatori idroelettrici vengono posizionati *nei bacini delle dighe*, con un approvvigionamento idrico quindi assicurato; altri impianti sfruttano invece la portata dei fiumi e vengono chiamati *run-of-river* per poi passare ad *impianti di pompaggio* che funzionano come una sorta di serbatoio di energia in grado di utilizzare l’energia incamerata per pompare l’acqua in un serbatoio e soddisfare le necessità nel momento di picco della domanda.
Ma l’energia idroelettrica utilizzata in America non è esclusivamente prodotta sul territorio, una gran parte dell’elettricità che gli Usa acquistano la importano dal Canada, energia prodotta sfruttando i bacini del paese e la copiosità dei fiumi.