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Idrogeno: Tata scommette su una bottiglia d’acqua

Ottenere idrogeno a partire dall’acqua sporca. Il sogno di Daniel Nocera, del MIT, si concretizzerà anche grazie al supporto del colosso indiano

(Rinnovabili.it) – La promessa energetica dell’idrogeno è difficile da raggiungere? Basta lavorare in squadra. Il colosso Tata Group ha deciso di collaborare con il celebre Massachusetts Institute of Technology (MIT) per portare sul mercato l’ultima ricerca d’avanguardia dello scienziato Daniel Nocera. Nessun dettaglio è stato ancora svelato in merito all’accordo stipulato; per ora si sa solo che il professore americano ha saputo attirare l’attenzione del gruppo indiano, con cui ha recentemente firmato, annunciando d’aver migliorato il sistema che utilizza catalizzatori a basso costo per facilitare l’elettrolisi dell’acqua in idrogeno e ossigeno.
Grazie al lavoro condotto all’interno del MIT, infatti, i catalizzatori impiegati ora sono in grado di generare ossigeno *200 volte più velocemente*. La chiave del sistema è la deposizione dell’agente su un elettrodo poroso, aumentandone dunque la quantità in una determinata area. Il risultato è una sorta di *foglia articiale* in grado di produrre elettricità da raggi solari al pari di una comune cella fotovoltaica ma che, immersa in acqua, consente di generare idrogeno e ossigeno.
Il vantaggio è che i catalizzatori impiegati negli elettrolizzatori commerciali necessitano di soluzioni acide o alcaline mentre quello ‘firmato’ Nocera è in grado di funzionare in *comune acqua a pH neutro* e quindi adattandosi anche a lavorare con quella proveniente direttamente da fiumi o mare. Lo scienziato sostiene che la tecnica del MIT abbia visto oltre un anno di ricerche preliminari e che a breve sia pronta per produrre abbastanza idrogeno a partire da una bottiglia e mezzo di acqua, anche sporca. “Speriamo di ottenere il primo prototipo in un anno e mezzo”, ha affermato il ricercatore.