(Rinnovabili.it) – Il mercato dell’idrogeno è pronto ad impegnarsi e a moltiplicare per un numero a due cifre le infrastrutture dedicate a questo vettore energetico. Secondo le stime della Pike Research le sole 200 stazioni di rifornimento attive a livello mondiale alla fine del 2010 saranno raggiunte *nel 2020 da oltre 5000 nuovi punti di ricarica* dedicati ad automobili, bus e carrelli elevatori a fuel cell. Una crescita considerevole che dovrà ringraziare soprattutto i nuovi finanziamenti dedicati al comparto: 1,6 miliardi l’anno. Con la mobilità elettrica che si scalda e la tecnologia di produzione e stoccaggio di questo gas che migliora giorno dopo giorno, la società d’analisi prevede che *la domanda mondiale di idrogeno* raggiunga, nel prossimo decennio, oltre *400 milioni di kg l’anno*, pari ad un tasso di crescita annuale composta (2010-2020) dell’88% a livello globale.
Tornando ai giorni nostri, quasi la metà degli attuali punti di distribuzione risultano situati in Nord America (46%), seguita dall’Europa Occidentale (30%) e dalla regione Asia-Pacifico (22%), mentre una percentuale quasi inesistente è suddivisa tra Europa dell’Est, America Latina e Africa e Medio Oriente. La stragrande maggioranza delle stazioni costruite fino ad oggi sono private o sono accessibili per il pubblico alimentando solo su accordo.
“Non esiste un modello di business chiaro per il mercato delle infrastrutture di idrogeno allo stato attuale”, spiega l’analista Lisa Jerram. “Attualmente, i principali attori nel rifornimento di questo vettore sono le grandi multinazionali: le società di gas industriali e le imprese energetiche, sia quelle che operano attraverso stazioni di rifornimento al dettaglio che quelle che forniscono potere alla rete. Queste aziende tendono a favorire opzioni infrastrutturali per l’idrogeno su larga scala”.