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Idrocarburi nel Po: Regione del Veneto al lavoro per interventi a tutela della salute pubblica

L’assessorato alla Protezione Civile del Veneto è al lavoro per mettere a punto tutti gli interventi necessari a tutela della salute e dell’incolumità pubblica a seguito dello sversamento di idrocaruburi nel fiume Po. L’argomento è all’ordine del giorno della prossima riunione della Giunta regionale in programma per martedì 2 marzo.
“Il rallentamento delle acque quando transitano nella zona del Delta – afferma l’assessore alla Protezione civile Elena Donazzan – rende quest’ambiente, unico in Europa e fragilissimo, ancor più a rischio delle altre zona colpite dalla marea nera. Quanto sta accadendo richiede un’azione straordinaria e immediata. Questo ci dimostra, putroppo ancora una volta, come la Protezione civile sia chiamata a intervenire in campi e con modalità fino a ieri erano impensabili. Per questo è necessario ribadire come, con le necessarie garanzie di trasparenza e legalità, questo settore necessiti di una peculiare celerità nelle procedure”.
Le prime azioni urgenti decise dalla Protezione Civile del Veneto sono volte a salvaguardare le prese d’acqua, le prese irrigue, le pescicolture e le risaie.
Sono stati messi a disposizione di natanti “Skimmer” in grado di intercettare e stoccare il materiale eroso, partiti mercoledì sera da Venezia e ora la lavoro sul Po.
A Castelnovo Bariano, Ponte Lago Scuro,Guarda Veneta, Corbola sono state inoltre porisionate traverse inclinate costituite da panne per limitare quanto più possibile i danni previsti dalla marea nera.
“Quanto sta accadendo sul Po – aggiunge l’assessore regionale Donazzan – ci induce anche a una riflessione: troppe volte si accusano alcune attività come la caccia di attentare all’integrità ambientale, quando invece il vero pericolo oggi è l’inquinamento, ancor più grave se doloso”.

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