Come avevamo già anticipato negli articoli di Rinnovabili.it del “20 gennaio”:https://www.rinnovabili.it/gas-serra-gosat-sentinella-di-controllo-702244 e riportato il “23”:https://www.rinnovabili.it/gas-serra-gosat-in-orbita-702263, la Jaxa, l’agenzia aerospaziale giapponese, ha lanciato un satellite da accompagnare ad altri sette progettati per scopi scientifici. Ibuki, questo il suo nome fornirà ai ricercatori nipponici dati sulla superficie terrestre.
A tutt’oggi uno dei problemi più importanti per l’esattezza del calcolo delle emissioni dei gas serra è la mancanza di “rilevatori” a terra nei cosiddetti paesi in via di sviluppo (vedi Cina o India), arretrati economicamente ma tra maggiori produttori di gas serra. Ibuki potrà invece avere il polso della situazione di ben 56.000 punti di osservazione differenti, superfici marine comprese.
Ogni tre giorni i dati raccolti dal satellite saranno trasmessi a terra per un periodo che durerà cinque anni. Dicono alla Jaxa: “È necessario conoscere meglio il comportamento di questi gas, per la prima volta il fenomeno verrà monitorato dallo spazio per cercare di prevenire le conseguenze delle emissioni che, nei prossimi anni, potrebbero essere catastrofiche”.