Assegnate, alla presenza del primo ministro Gordon Brown, le concessioni per la realizzazione dell'infrastruttura eolica più grande del mondo: 9 parchi per un totale di circa 29 GW
(Rinnovabili.it) – “L’espansione della nuova industria europea dell’eolico off-shore ha compiuto un importante passo avanti oggi con l’annuncio da parte del governo britannico del via libera per le aree di sviluppo delle wind farm, con una capacità dieci volte superiore a quelle già esistenti nell’Unione”. Così Justin Wilkes, Policy Director dell’European Wind Energy Association (EWEA) ha commentato l’annuncio del Crown Estate che ha oggi decretato i vincitori delle licenze per la costruzione dei nuovi parchi nelle acque britanniche.
Il consorzio comprendente la Npower e la norvegese Statkraft ha ottenuto la concessione per la zona più estesa, situata nel Dogger Bank, un grande banco sabbioso situato nel Mare del Nord a circa 100 km al largo della costa del Regno Unito in grado di produrre fino a 9 GW di energia.
Ma il più deve ancora essere fatto. Ottenute le concessioni i progetti dovranno passare attraverso la fase di pianificazione e consenso, per creare quella che dovrebbe divenire la più grande infrastruttura eolica del mondo.
La seconda zona per estensione, con un potenziale energetico di 7,2 GW si trova a Norfolk bank ed è stata affidata Scottish Power esperta in energie rinnovabili, e alla svedese Vattenfall Vindkraft.
“Sarà una grande sfida di ingegneria, ma l’esperienza combinata dei partner acquisiti nel corso di decenni nel settore energia ci aiuterà a realizzare un progetto che fornirà energia verde sufficiente per soddisfare la richiesta equivalente di energia elettrica annua di oltre cinque milioni di abitazioni del Regno Unito” ha dichiarato Keith Anderson, presidente della Scottish Power.
Durante l’assegnazione il primo ministro Gordon Brown ha affermato che le politiche del governo per sostenere l’energia eolica offshore del Regno Unito hanno portato il Paese in testa rispetto ad altri stati. “Questo nuovo ciclo di titoli fornisce una piattaforma importante per investire nella nuova capacità industriale del Regno Unito”, ha aggiunto.
“L’industria eolica off-shore è al centro dello spostamento che l’economia del Regno Unito sta portando avanti verso un futuro a bassa emissione di carbonio, con la conseguente creazione di circa 70.000 posti di lavoro entro il 2020”, ha dichiarato.
La vera novità sarà rappresentata dal posizionamento dei rotori eolici, che verranno collocati in acque molto più profonde del solito, 60 metri contro gli attuali 25 e ad una distanza dalla costa che toccherà i 205 chilometri a fronte degli attuali 25.