Quasi 13mila abbonati, 59 stazioni attive in città, 510mila ‘prelievi’ di biciclette all’anno: sono i numeri del successo del servizio di bike sharing TO Bike promosso dalla Città di Torino, illustrati oggi dall’assessore all’Ambiente Enzo Lavolta nella seduta della Sesta Commissione, presieduta da Marco Grimaldi.
Il servizio di bike sharing a Torino, attivo dal 6 giugno 2010, in Italia è il più esteso – ha spiegato l’assessore – ed è l’unico attivo 7 giorni su 7, 24 ore su 24 (in Italia, ci sono 64 città che forniscono il bike sharing; 25 Comuni in Piemonte).
È utilizzato in prevalenza da maschi (66,8%) e da giovani (la fascia di età che conta più abbonati è quella tra i 20 e i 40 anni), ma non solo: l’utente più anziano, che presto verrà ricevuto in Commissione Ambiente, ha 88 anni. Dall’attivazione del servizio, ne hanno usufruito sinora anche 1.400 turisti (con la formula 4foryou, che prevede 4 ore di uso gratuito della bici).
L’orario di maggior utilizzo è tra le 12.00 e le 17.00; la durata media di 12 minuti (sotto la mezz’ora, il servizio è gratuito, salvo i costi dell’abbonamento). Le bici impiegate sono 600: saranno 1.200 l’anno prossimo, per far fronte al crescente aumento degli abbonati e garantire quindi una maggiore fruibilità del servizio.
Anche le stazioni saranno incrementate: diventeranno 116 l’anno prossimo (24 sono già in fase di lavorazione, mentre la collocazione delle altre 33 deve essere ancora definita dalla Città e dalle 10 Circoscrizioni, che collaboreranno con il Comune per estendere TO Bike). Ogni stazione viene installata a una distanza massima di 300-400 metri dalla più vicina (la distanza ottimale, secondo i gestori e i tecnici dell’Ufficio Biciclette del Comune di Torino).
Attualmente, le stazioni con il maggior numero di prelievi di biciclette sono quelle di Porta Nuova 1 e 2, quelle con più ‘consegne’ quelle del Castello del Valentino e dell’Università degli Studi 1.
Per potenziare il bike sharing a Torino, l’assessorato all’Ambiente sta vagliando tre possibili ipotesi: concordare con la Regione Piemonte un biglietto integrato che dia accesso sia alle bici che ai mezzi di trasporto pubblico tradizionali; offrire alle aziende private la possibilità di installare a proprie spese stazioni di bike sharing nei pressi delle loro sedi, facilitando così una mobilità sostenibile dei dipendenti; inserire nei progetti di trasformazione urbana l’obbligo di installare postazioni di TO Bike (ad esempio, nelle aree della cosiddetta “Variante 200”).
Per garantire in tutta la città un’alternativa agli altri mezzi di trasporto – ha spiegato l’assessore Lavolta – oltre a potenziare la rete di piste ciclabili, si dovrebbero realizzare 400 stazioni di bike sharing.
Tra le ipotesi emerse in Commissione Ambiente, c’è anche quella di mettere in rete le numerose “ciclo-officine” gestite da associazioni torinesi, per garantire una capillare e frequente manutenzione delle biciclette del bike sharing.
Il presidente Grimaldi sta inoltre organizzando altre riunioni della Commissione per continuare il dialogo con le associazioni di ciclisti, valutare, d’intesa con l’assessorato ai Trasporti, l’estensione della rete di piste ciclabili e integrare ulteriormente l’utilizzo della bici con quello degli altri trasporti, anche nell’ottica del Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile (PUMS) approvato dal Consiglio comunale lo scorso 7 febbraio.