(Rinnovabili.it) – Non più aria buona e paesaggi incantevoli ma inquinamento e gas serra in pericoloso aumento. Anche il paradiso della Svizzera è minacciato dall’impennata delle emissioni. Nel 2008, infatti, nella Confederazione Elvetica le concentrazioni di gas inquinanti sarebbero *aumentate di circa 1,6 tonnellate* rispetto all’anno precedente, facendo segnare un picco di circa 53,2 milioni di tonnellate. Le cause sarebbero da rintracciare nel cosiddetto _“turismo del pieno”_ e nelle temperature rigide che hanno caratterizzato la stagione invernale. A fornire quest’analisi dettagliata e poco rassicurante della situazione dell’aria è stato l’ultimo inventario svizzero dei gas serra trasmesso il 15 aprile 2010 all’_Onu_. Secondo questo report le concentrazioni di gas serra sarebbero salite, negli ultimi venti anni, di circa lo 0,5%.
Dati non incoraggianti per il piccolo Paese che ora dovrà studiare un piano per contenere questo pericoloso trend. Sempre i dati contenuti nell’inventario trasmesso all’_Onu_ hanno indicato che tra il 2007 e il 2008 le emissioni da combustibili sono aumentate del 4%. Inoltre, le emissioni da carburanti (benzina e diesel) sono lievitate nel 2008 del 2% circa rispetto al 2007. Anche in questo caso la ragione è da ricercare nella presenza massiccia dei turisti europei in Svizzera, invitati a viaggiare nella Confederazione anche dal cambio favorevole euro-franco. A far lievitare il livello delle emissioni inquinanti nell’atmosfera sarebbe stato anche un uso più massiccio dei mezzi di trasporto. Parziali responsabilità sarebbero anche da attribuire al comparto agricolo, in cui, dal 1990 al 2004, le emissioni erano diminuite di quasi il 17% per essere poi destinate a salire nuovamente negli anni successivi.