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I batteri “masticano” zucchero e producono biofuel

(Rinnovabili.it) – Un team di studiosi dell’Università della California guidato dall’ingegnere chimico Jay Keasling è riuscito, lavorando insieme agli esperti dell’US Department of Energy Joint BioEnergy Institute (JBEI), a modificare un batterio intestinale, l’Escerichia coli, raggiungendo un risultato sorprendente: il batterio riesce a digerire gli scarti cellulosici delle piante producendo biodiesel e altri idrocarburi.
“Il combustibile che viene prodotta dal nostro E. coli può essere utilizzato direttamente come bio-diesel. Al contrario, i grassi e gli oli che derivano dalla lavorazione delle piante devono essere esterificati chimicamente prima di poter essere utilizzati”.
“Abbiamo modificato l’ E.coli per attivare il gene che catalizza tutte le reazioni chimiche che servono per convertire le biomasse in carburante”, ha spiegato il vice presidente del comparto ricerca e sviluppo della LS9, azienda statunitense che da tempo si occupa della manipolazione genetica per la trasformazione di vegetali in biocarburanti o materiali plastici.
Il batterio è in grado di produrre biocarburanti utilizzando una materia prima molto economica, la cellulosa, che viene trasformato in biofuel senza bisogno di passaggi intermedi: l’E.Coli secerne il carburante biologico che è facilmente riconoscibile in quanto galleggia nella vasca di fermentazione ed è pronto per essere utilizzato senza la necessità di essere distillato o depurato come solitamente avviene in questi casi.
Il Segretario statunitense all’Energia Stephen Chu si è dimostrato piacevolmente sorpreso dai risultati della ricerca, che potrebbe rivoluzionare il mercato dei carburanti nei prossimi due anni. La produzione dovrebbe iniziare negli stabilimenti brasiliani dagli scarti della canna da zucchero, merce molto comune, e sarà testata per renderla, qualora fosse possibile, una tecnologia alla portata del mercato dei carburanti per uso comune.

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