Una soluzione intelligente per intervenire contro la crisi idrica: sfruttare i passi delle persone per mantenere attivo un sistema di pompe per l’estrazione dell’acqua
Forse non si potrà considerare a tutti gli effetti tra le classiche fonti rinnovabili, ma lo sfruttamento dell’energia cinetica sta avendo una risonanza sempre maggiore a livello mondiale tra designers e progettisti. Se la pedana da discoteca piezoelettrica o il carica batterie cinetico sono state fino a ieri le invenzioni capaci di attirare l’attenzione del grande pubblico, ora lo sfruttamento dell’energia umana torna ad essere il fulcro di un nuovo progetto. Si tratta della “Human Pump”, vale a dire Pompa Umana, di Gunwook Nam, un brillante esempio di progettazione socialmente responsabile con cui il designer sud-coreano tenta di fornire la risposta personale al problema della crisi idrica. La “Human Pump” utilizzerebbe in questo caso l’energia cinetica generata dai passi su determinate pedane ampie 12 metri per alimentare un sistema di pompe idrauliche interlacciate in una struttura architettonica. Disegnata per essere collocata nei principali percorsi pedonali, e Nam ne illustra qualche cifra: “1 passo, uguale al pompaggio di 1 litro d’acqua”, e “50 visitatori / giorno sarebbero 5000 passi, ovvero 50.000 litri d’acqua”. In realtà non si specifica se le pedane sfruttino materiale piezoelettrici o semplicemente pistoni idraulici, ma quello che il giovane disegnatore ha presentato finora è bastato ad inserirlo tra i vincitori di Re:construct, competizione sponsorizzata da Urban Re:Vision di San Fransisco che promuove la costruzione di strutture ed edifici con materiali ecocompatibili e riciclati.