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Hillary Clinton spinge sull’alleanza “stufe pulite”

(Rinnovabili.it) – Ogni anno circa due milioni di persone muoiono per colpa di malattie respiratorie e intossicazioni causate da stufe inefficienti ed inquinanti, oltre il doppio delle vittime della malaria. Per combattere questa piaga silenziosa che colpisce soprattutto donne e bambini, limitando al tempo stesso i danni al pianeta è nata la “Global Alliance for Clean Cookstoves”:https://cleancookstoves.org/, un piano da 60 milioni di dollari lanciato nel 2010 da Hillary Clinton. Il programma, realizzato con la collaborazione di diversi attori pubblici e privati, ha un obiettivo semplice e diretto: *eliminare malattie e mortalità legate ai fumi* rilasciati dai tradizionali metodi di cottura impiegati nei paesi poveri e in via di sviluppo, aiutando a sviluppare e commercializzare stufe pulite ed economiche.
Il Segretario di Stato americano ha effettuato una prima valutazione dell’iniziativa ieri durante la visita alla città di Chennai, India meridionale, dopo aver incontrato il Primo Ministro Manmohan Singh a Nuova Delhi. Il programma, secondo la Clinton, è sulla strada per raggiungere la meta prefissata per il 2020, ovvero *dotare cento milioni di famiglie di stufe moderne ed efficienti* in grado di funzionare con minori quantità di metano e di legna.

Per incrementare gli sforzi l’iniziativa ha raccolto due nuove adesioni, quella della _Confederation of Indian Industry_ e della _Federazione indiana delle Camere di Commercio e Industria._ I due enti avranno il compito di diffondere attraverso le loro reti la tecnologia alla base delle “stufe pulite”. I funzionari campagna hanno spiegato che l’obiettivo quello di *rendere la tecnologia disponibile a prezzi relativamente bassi* – che vadano da un minimo di 10 ad un massimo di 100 dollari – e non di regalare le stufe, evitando così di farle sembrare meno importante agli occhi dei destinatari. Per questo l’iniziativa provvede anche a creare *programmi micro-prestito* o altri metodi per rendere le stufe accessibili, compreso l’impiego di crediti di carbonio.

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