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Guerra del gas: Mosca accusa Kiev e coinvolge anche gli Usa

Mosca accusa Kiev della mancata riapertura dei metanodotti verso l’Europa. Ma questa volta l’indice non è puntato (solo) sul governo ucraino, ma anche sugli Stati Uniti, rei di avere organizzato questa guerra del gas almeno secondo la tesi del numero due della società energetica russa Gazprom, Aleksander Medvedev, che però non spiega, almeno a quanto riportano le agenzie, quale sia il motivo. La Ue intanto conferma che è: “Pochissimo o nessuno il flusso in arrivo da Kiev e la situazione molto grave”. L’Ucraina a sua volta, in una nota richiede: “Precise regolamentazioni per la cooperazione tecnica per il lavoro nelle stazioni di pompaggio al confine con la Russia”.
Kiev denuncia inoltre problemi nella ricezione del metano, dopo la riapertura dei rubinetti russi alle ore 08.00 italiane. Pur senza confermare le accuse di Gazprom, un comunicato della compagnia ucraina Naftogaz dichiara che esistono problemi tecnici nella ricezione del gas russo. Questi problemi per Naftogaz sono dovuti al fatto che “i volumi e le direzioni (per le nuove forniture) non sono state concordate tempestivamente tra i due operatori del sistema di pompaggio” e quindi ora è necessario un lavoro congiunto per “riequilibrare” le forniture.

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