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Green Georgia: top della bioenergia

Lo stato americano della Georgia gode di alcune straordinarie condizioni naturali che, unitamente ad una avanzatissima ricerca e ad una politica di incentivi e facilitazioni, lo ha trasformato in uno centri di eccellenza mondiale per ciò che attiene lo sfruttamento della biomassa

(Rinnovabili.it) – La natura è molto generosa in Georgia, ma non è solo la natura a favorire in questa regione lo sviluppo della bioenergia. Eccellenza nella ricerca e nelle tecnologie insieme al forte supporto governativo , sono gli ingredienti che hanno portato questo stato del sud est americano ad essere leader mondiale nel settore delle energie rinnovabili.
Siamo stati invitati, insieme ad un gruppo di giornalisti provenienti da diverse nazioni, a “toccare con mano” lo stato dell’arte in cui si trova la Georgia per quanto riguarda lo sfruttamento delle fonti rinnovabili.
Senza dubbio le foreste che ricoprono più di 10 milioni di ettari del suo territorio, con un clima che ne favorisce la crescita veloce e le grandi piantagioni di numerose altre sostanze trasformabili, già di per sé rappresentano una enorme riserva di biomassa.
Ma lo stato della Georgia si spinge molto oltre al semplice sfruttamento delle sue generose potenzialità naturali.
Le imprese che si occupano di bioenergie, vengono fortemente supportate dal governo con la riduzione della pressione fiscale, con il rilascio di permessi semplificati per la realizzazione di nuovi stabilimenti, con l’offerta di una collaborazione diretta da parte dei numerosi Istituti di ricerca, insomma tutto è finalizzato a sviluppare le tecnologie ed ottimizzare i prodotti. E tutto questo, a noi sembrerà molto strano, è una rete di opportunità completamente attivata dall’Amministrazione pubblica.
Tra le tante realtà che abbiamo avuto modo di visitare, mi ha particolarmente colpito Il Centro di Innovazione per l’Energia (COI), un organismo statale nato e concepito per promuovere l’utilizzo e lo sviluppo delle rinnovabili nella Georgia. Seguendo questa sua mission , il COI aiuta gratuitamente le nuove imprese del settore bioenergetico, prima di tutto nel loro start up, partendo dalla ricerca dei terreni più appropriati, fornendo consulenza per individuare i più favorevoli incentivi e prestiti presenti sul mercato, creando collegamenti a network di potenziali investitori ed occupandosi delle procedure necessarie all’ottenimento di autorizzazioni e permessi di ogni tipo. Questo tipo di assistenza consente di risparmiare dai 6 ai 12 mesi per la creazione di una nuova industria.
Partner della Rete di Università georgiana, il COI è in grado di fornire al cliente finale accesso diretto al know how degli istituti di ricerca che vantano eccellenze nei settori delle rinnovabili, specialmente nella sperimentazione di nuove tecnologie, sistemi meccanici ed infrastrutture che consentono l’ ottimizzazione del lavoro .
Esistono poi altri Enti di ricerca statali, come Quick Start, che si occupano di seguire l’addestramento del personale e delle necessità nella fase dello start up, ed Enti privati – no profit come l’Herty Advanced Development Center – che cooperano nella scelta e nella sperimentazione di tutte le fasi della filiera .
Queste numerose facilitazioni, oltre alle favorevoli potenzialità naturali e climatiche, incoraggiano molte imprese estere ad impiantarsi in Georgia per lo sfruttamento e la produzione delle rinnovabili.
Dalla fabbrica di celle fotovoltaiche ad alta efficienza e basso costo della Suniva, all’impianto della portoghese EFACEC, prima negli USA nel mercato dell’elettronica per le reti di distribuzione elettrica, sistemi che a breve sostituiranno tutti quelli del mercato nord americano seguendo i nuovi standard per gli electric grid USA, il tour è stato davvero articolato ed interessante.
Ma la protagonista indiscussa di questo viaggio è la biomassa insieme alle potenzialità di sfruttamento della stessa.
Le foreste che ricoprono gran parte del paese, insieme alle coltivazioni specifiche per la generazione di agroenergia ed in particolare di Miscanthus, le ricerche avanzatissime per l’ottimizzazione della produzione, del risparmio idrico, dell’automazione ed informatizzazione dell’agricoltura e della trasformazione in biogas, pellets o chips hanno portato la Georgia ad assumere una posizione leader nel campo delle biomasse.
Il mercato americano però, fatica ad entrare nell’ordine di idee di “spendere di più” per una energia che salvaguardi l’ambiente, visto che da loro il costo dell’energia non è ancora alto come da noi in Europa .
E’ per questo motivo che dallo Stato della Georgia partono inviti, incitazioni e sproni affinché siano anche altri paesi, con maggior domanda di energia pulita, ad approfittare utilizzando, sfruttando ed importando le loro eccellenze, perché realmente di eccellenze si tratta.
(di Marzia Longo)

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