Nasce dalla mente del fondatore dello Studio Noach, Michel Kreuger, un nuovo concept abitativo ispirato all’idea di casa galleggiante che tanto sta appassionando l’architettura olandese. In team con l’architetto Anne Holtrop e Patrick Blanc, l’eclettico botanico francese creatore del Vertical Garden, Kreuger ha dato vita a “Green Floating”, una casa anfibia dotata di un’anima in Rexwall (polistirene espanso) e pareti costituite di piante e fiori, installate anche indoor. Il polistirene espanso è uno dei materiali di scarto più problematici sul nostro pianeta: in media ci vogliono fino a 90 anni perché una semplice scatola per hamburger si decomponga. I pannelli Rexwall, sintetizzati a partire da contenitori alimentari o materiale di imballaggio, costituiscono in tal senso un’ottima soluzione per lo smaltimento di questo tipo di rifiuti. Inoltre sono in grado di assicurare un alto isolamento termico e resistenza al congelamento. Alle pareti verdi il compito di contribuire alla riduzione del flusso termico e produrre ossigeno per compensare le emissioni di CO2 prodotte dalla fabbricazione della casa. Inoltre sottraggono dall’aria le particelle di smog che, decomposte lentamente e mineralizzate, divengono poi assorbite come fertilizzante per le piante stesse. Infine, attraverso una pompa di calore, le radiazioni solare e le acque circostanti sarebbero sfruttate per mantenere l’approvvigionamento energetico in qualsiasi tempo condizione climatica o stagione. E in tema di riciclo è anche il progetto Palettenhaus con cui i viennesi Gregor Pils e Andreas Claus Schnetzer si sono aggiudicati la vittoria del concorso europeo GAU:DI – Sustainable Architecture Competition. Come il nome stesso può suggerire l’idea alla base del progetto è il riutilizzo in edilizia dei pallet, ovvero le pedane d’appoggio per il trasporto merci. Facilmente reperibili e a basso costo consento di costruire volumi modulari e flessibili, che rispondano a diversi vincoli climatici e differenti destinazioni funzionali. Da questo prende vita il lavoro dei due studenti che hanno realizzato “Palettenhaus” una soluzione abitativa economica oltre che sostenibile. Per 60 mq basterebbero 800 pallet riciclati (del costo di circa 5 euro l’uno) e coibentati con lana di vetro posta all’interno. Aggiungendo al fattore isolamento un sistema di ventilazione, che fornisca caldo d’inverno e fresco d’estate, la “Palettenhaus” richiede non più di 24 kWh/m2 l’anno per il riscaldamento. Il progetto prevede inoltre la raccolta dell’acqua piovana da destinare ai servizi igienici, rendendola particolarmente adatta in situazioni d’emergenza, come stazione di primo soccorso o alloggio per famiglie in difficoltà.