Rinnovabili

Green economy, la partita deve riprendere

Tante voci, un solo messaggio: fateci lavorare, che sappiamo farlo bene. Volendo è un po’ questo il succo della giornata “Nuove filiere energetiche in Emilia-Romagna, competenze regionali e sistema degli incentivi” organizzata ieri 29/3/2011 a Bologna da Aster, consorzio gestore della rete di alta tecnologia dell’Emilia-Romagna, sotto l’egida dell’assessore regionale alla green economy Gian Carlo Muzzarelli e del Gse.
Morena Diazzi, direttore generale alle attività produttive della regione Emilia-Romagna, ha mostrato la notevole propensione alle rinnovabili e all’efficienza energetica del nuovo piano energetico attuativo 2011-2013, che prevede soprattutto incrementi nel solare fotovoltaico (con 600-800 megawatt in zone prevalentemente non agricole), in parte nelle biomasse e solo marginali incrementi di eolico (un punto debole questo, che a mio avviso andrebbe rinforzato con decisione). Claudio Rossi dell’università di Bologna e Massimo Mazzer del Cnr hanno fatto il punto sulle tecnologie rispettivamente eolica e fotovoltaica, illustrando gli attuali standard industriali, tentando di fotografare soggetti in continuo movimento che hanno visto dimezzarsi i costi di produzione delle celle fotovoltaiche nell’ultimo anno e crescere le potenze delle macchine installate fin oltre i 6 MW nel caso del grande eolico marino (che in Italia chissà perché proprio non riesce a partire).
Impressionante la sequenza di innovazioni e proposte di imprenditori e altri soggetti emiliano- romagnoli, che hanno dato il segnale di un sistema in forte movimento, orientato alla ricerca di un continuo miglioramento e diversificazione del prodotto, e che però è in questo momento trattiene il fiato, atterrito dalla spada di Damocle degli ultimi provvedimenti governativi. Sono infatti centinaia le aziende che hanno investito nel settore green, un settore che aveva mostrato di saper resistere alla crisi, e che ora rischia di saltare e di lasciare a casa migliaia di addetti.
Abbiamo visto tendoni fotovoltaici inventati e brevettati a Modena, turbine minieoliche realizzate in Romagna, sistemi elettronici di controllo fatti a Rimini, sistemi avanzati di risparmio energetico negli edifici fatti a Parma, sistemi altamente innovativi di compressione del biometano fatti a Fornovo e venduti in Svezia, e così via per un giorno intero, interventi dai produttori alternati alle informazioni statistiche fornite dal GSE, che disegnano un quadro rivoluzionario della produzione energetica in questo Paese, una rivoluzione neonata che ora rischia di non riuscire a farsi normalità, e rischia anche di non poter contribuire al raggiungimento degli obiettivi comunitari, che assegnano all’Italia un obiettivo rinnovabili di almeno 17% entro il 2020.
Ed era infatti un assessore molto teso quello che ieri sera ha tirato le fila della giornata, ribadendo che solo questo tipo di innovazione consente di uscire dalla crisi e al contempo di fronteggiare i pesanti obblighi imposti dai limiti ambientali, e da quelli comunitari e internazionali che ne conseguono. Insomma l’Emilia-Romagna la partita la vuole giocare e in effetti ha schierato una squadra interessante in campo, che potrebbe anche avere i numeri per correre dietro e riacchiappare chi è partito prima e meglio di noi, ora però l’arbitro deve decidersi a tornare in campo e fischiare la ripresa della partita.
(Vittorio Marletto – “www.pianetaserra.wordpress.com”:https://www.pianetaserra.wordpress.com)

Exit mobile version