Firmato oggi il Protocollo di intesa tra cinque Comuni dell’Alta Lucchesia (Fabbriche di Vallico, Fosciandora, Molazzana, Vergemoli, Villa Collemandina) e la Regione Toscana che sancisce la collaborazione tra le parti firmatarie per l’adeguamento dei piani strutturali dei comuni al Piano paesaggistico toscano e la redazione in forma coordinata dei regolamenti urbanistici.
«Con la firma di questo protocollo – ha sottolineato l’assessore regionale al territorio ed urbanistica, Riccardo Conti – diamo la possibilità agli enti territoriali di lavorare in collaborazione e sinergia per migliorare la qualità tecnica degli strumenti della pianificazione territoriale e degli atti per il governo del territorio, proprio come prevede l’articolo 27 della legge 1/2005. La Regione si impegna ad assicurare l’assistenza tecnica necessaria ai Comuni per a deguare la loro strumentazione urbanistica alla disciplina paesaggistica regionale e per procedere alla redazione congiunta dei regolamenti urbanistici. Ribadisco, oggi è il momento del dinamismo, della maggior collaborazione possibile, per arrivare rapidamente al risultato auspicato da tutti. Mettiamo nero su bianco la volontà di lavorare in modo coordinato per migliorare l’efficienza e dimezzare i tempi tecnici della realizzazione».
Tutti i Comuni firmatari, infatti, hanno approvato il Piano strutturale ma devono procedere all’adeguamento della loro strumentazione urbanistica alla disciplina paesaggistica regionale ed intendono procedere in maniera coordinata in queste operazioni di adeguamento. A questo mira la firma di stamani, presso la Direzione regionale delle politiche territoriali ed ambientali di Firenze, a cui hanno partecipato oltre all’assessore Conti, il sindaco del comune di Fabbriche di Vallico, Oreste Giurlani, che è capofila tr a i Comuni firmatari, e i rappresentanti degli altri quattro Comuni dell’Alta lucchesia.
«E’ un importante protocollo – ha commentato Oreste Giurlani, sindaco di Fabbriche di Vallico e presidente Uncem – che va nella direzione della promozione di iniziative volte alla gestione associata di servizi all’interno della pubblica amministrazione, considerando che le funzioni tecnico-amministrative legate al governo del territorio offrono la possibilità di attuare tale indirizzo soprattutto in contesti territoriali marginali o svantaggiati. In merito alla omogeneità dei caratteri paesaggistici strutturali nei territori dei Comuni interessati, primo quello di Fabbriche di Vallico, è essenziale pertanto giungere alla definizione di contenuti comuni e condivisi in ordine alla disciplina di tutela e valorizzazione del paesaggio quale esito fondamentale delle operazioni di adeguamento della strumentazione urbanistica dei Comuni».
Il protocollo
Il protocollo stabilisce che la definizione e predisposizione degli atti necessari all’adeguamento degli strumenti della pianificazione territoriale dei Comuni deve avvenire in modo coordinato unitario e per quanto possibile sincrono tra Comuni, Regione e la Soprintendenza per i beni architettonici per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico per le province di Lucca e Massa Carrara.
La Regione Toscana, con la firma di oggi, si impegna ad individuare internamente le professionalità idonee per lo svolgimento di tutte le attività di lavoro, in grado di contribuire fattivamente alla elaborazione di atti coerenti con la disciplina paesaggistica del Piano di indirizzo territoriale (Pit) ivi compresa l’assistenza per gli aspetti più propriamente procedimentali, e si impegna a fornire risorse economiche a sostegno del progetto di sperimentazione di modalità associate di gestione per il governo del territorio.
I Comuni – recita il protocollo – si impegnano a individuare e predisporre una sede operativa dove svolgere le attività, assicurare la produzione in forma coordinata e omogenea della documentazione cartografica e degli altri materiali utili alla predisposizione degli atti, garantire la presenza all’interno del gruppo di lavoro di tutte le professionalità necessarie ed, infine, mettere a disposizione degli altri Comuni, della Regione e della Soprintendenza la documentazione prodotta.
La Direzione regionale per i beni culturali, per parte sua, collabora con idonee professionalità per la elaborazione di atti coerenti con la disciplina dei beni paesaggistici contenuta nel Pit.