Il primo ministro si oppone al piano di Bruxelles e intanto fissa gli standard per le sue eco-città
“E’ sbagliato introdurre quote obbligatorie di biocarburante prima di conoscerne gli effetti sul clima”: questo è quanto sostiene Robert Watson, principale consulente scientifico del Ministero per l’Ambiente, e quanto avvalla anche il primo ministro Gordon Brown. L’attuale piano di Bruxelles che prevede di aumentare del 10% entro il 2020 la quota obbligatoria di biocarburante contenuto nella benzina o nel diesel, non trova la condivisione del leader laburista che si prepara, quindi, a una battaglia con l’Unione Europea sul fronte dei biocombustibili. In attesa che scatti la direttiva europea, il governo Brown cerca altrove le soluzioni al riscaldamento globale: di questi giorni sono, infatti, le misure stabilite per garantire che le nuove città ecologicamente corrette (ne dovrebbero essere costruite cinque entro il 2016 e 10 entro il 2020) siano a emissioni zero e abbiano il minimo impatto possibile sull’ambiente. Tra queste la drastica riduzione dei limiti di velocità (25 Km/h) sulle strade che porteranno alle avveniristiche eco-città ed il divieto assoluto di utilizzo nei centri. Caroline Flint, sottosegretario all’edilizia ha sottolineato che l’ambizione è grossa, ma si vuole che le eco-città siano “un esempio non solo per il Paese ma per il resto del mondo”. “Abbiamo un’occasione unica – ha indicato Flint – per dar vita ad un programma che rivoluzionerà davvero il modo in cui la gente vive”.