General Electric, il vecchio capitalismo, e Google, l'anima della new economy statunitense, uniti oggi da un nuovo fervore ecologista.
Lo hanno ufficialmente annunciato ieri, anche se si vociferava da tempo di questo accordo. L’intenzione è nota, mettere assieme le forze delle due società per dare impulso negli USA alla nascita di una “smart power grid” e per imprimere un’accelerazione allo sviluppo delle tecnologie “green”, sia per la produzione di energia che per la questione dei trasporti.
Non è un mistero che ormai GE abbia un notevole interesse economico nelle rinnovabili, soprattutto nell’eolico, settore che a tutt’oggi pesa per 7 miliardi di dollari di ricavi.
Il problema per far decollare queste tecnologie è la mancanza della capacità di trasmissione, ma anche quella di una rete che non è ancora abbastanza “smart”. Nel progetto le due aziende collaboreranno sul piano delle smart grid, dei veicoli ibridi plug-in (con batterie ricaricabili dalla rete elettrica) e dell’energia geotermale.
Ovviamente questa partnership tra due soggetti, entrambe di primo piano nella tecnologia, creerà non solo qualcosa di molto interessante e di molto redditizio, ma potrà cambiare anche
il peso della lobby “green” sulle sfere politiche americane.
In futuro si potrà così verificare come la politica, e le stesse aziende, riusciranno a conciliare l’assoluta necessità di ripristinare un ambiente più “green”, con la congenita “mission” di realizzare utili e di redistribuire dividendi.