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Global Wind Day. E il vento ci salverà

Ventinove Stati: con questa adesione è stata lanciata la prima versione “mondiale” della Giornata del Vento, che vari Paesi già festeggiavano da anni. Ma quest’anno è stata voluta dare alla manifestazione una dimensione planetaria, anche perchè il “fenomeno energia eolica” sta crescendo e oggi significa oltre 200.000 posti di lavoro in tutto il mondo, con un fatturato nel 2007 di 18 miliardi di euro e una crescita negli ultimi 10 anni prossima al 30%.
“European wind energy association” (Ewea) e “Global wind energy council” (Gwec) sono i promotori di questa iniziativa che in Italia ha una grande importanza, testimoniata anche da una serie di manifestazioni già partite sotto l’egida dell’Associazione nazionale energia del vento (Anev) che dureranno fino a fine mese .
Citiamo quella di Roma al parco dei Daini (Villa Borghese) dove é esposto un aerogeneratore eolico per far capire ai visitatori come si trae energia dal vento.

h4{color:#D3612B;}. I numeri in Italia

La regione che produce la maggior quantità di energia elettrica che deriva dall’eolico é la Puglia con 946 MW, poi la Sicilia con 791 MW, seguita dalla Campania con 688 MW secondo una classifica stilata dall’Anev. Al quarto posto vediamo la Sardegna (467 MW), e a ruota la Basilicata (209 MW), poi la Calabria (192 MW) e quindi il Molise (188 MW), con 170 MW l’Abruzzo e la Toscana con 42 Mw. Le regioni al di sotto dei 15 MW sono la Liguria, il Lazio, l’Emilia-Romagna e l’Umbria.
In previsone, questo si significa anche una spinta all’occupazione di cui si possono azzardare alcune stime per il 2020. Ad esempio la Puglia 11.000 occupati, in Sicilia oltre 5500 e la Campania quasi 9000. La potenzialità complessiva in Italia al 2020 potrà raggiungere oltre 16.000 Mw per più di 67.000 posti di lavoro.
”Ogni anno registriamo un incremento del 30-40% per un totale di 700 MW”, fa notare Vigorito. Abbiamo 3.588 aerogeneratori di varia taglia, che nel 2008 hanno prdotto 6,5 TWh servendo 6,5 milioni persone.

h4{color:#D3612B;}. La manifestazione: iniziative, commenti e dati

*Partnership* – Con un accordo che precede di poco la prima della Giornata mondiale del vento è stato firmato una collaborazione, proprio per sostenere l’eolico, tra l’Anev, Greenpeace e Legambiente.

*Anev* – ”Non ci sono delle regole chiare in tutto il territorio nazionale ma ogni regione adotta delle proprie linee guida – Oreste Vigorito, presidente dell’Anev – Finora Puglia, Campania e Sicilia sono le regioni che si pongono ai primi posti per numeri d’impianti. Marche, Umbria e Sardegna, invece, sono quelle che hanno grandi potenzialita’ ma danno poche risposte”.

*Greenpeace* – “Questo protocollo serve a spingere l’industria a produrre degli esempi sempre migliori, per un mondo, quello dell’eolico, in evoluzione. Già adesso – aggiunge Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace – sappiamo dell’esistenza di impianti che con le stesse dimensioni possono produrre molta piu’ energia”.

*Paesi partecipati* – Australia, Austria, Belgio (APERe e ODE), Bulgaria, Canada, Cina (CREIA e CWEA), Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Egitto, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Greece, Hungary, India, Ireland, Italy (ANEV), Italy (APER), Giappone, Lithuania, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito, Stati Uniti.

h4{color:#D3612B;}. I dati internazionali

*Global Wind Energy Council* – Le istallazioni di campi eolici hanno superato negli scorsi dodici mesi del 2008 i 27 gigawatt, con una crescita su base globale, in termini di nuova capacità istallata, del 36% sul 2007. Sono 120 i gigawatt di picco di potenza, pari a 260 terawattore annue di produzione elettrica. Certo, si tratta di una frazione ancora piccola (intorno all’1,3% della produzione elettrica globale) ma che in Spagna raggiunge il 10%, in Germania il 7% e in Italia, nel 2008, il 2%.

*EWEA* – Le società eoliche del Vecchio Continente impiegano già oggi circa 108.600 persone
Ma l’occupazione legata all’energia prodotta del vento è destinata a crescere in tutta Europa. Per l’Ewea i mercati più dinamici sono Italia, Francia, Irlanda e Portogallo, ma sono destinati a emergere anche i Paesi dell’Europa dell’Est con risultati tra tre, quattro anni.
L’Ewea stima per il 2010 oltre 184mila occupati nel settore, tra diretti e indiretti, e 318mila nel 2020.

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