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Global warming, si potrà combattere con le bollicine

Aumentare la rifrazione degli oceani immettendo bolle d'aria in grado di riflettere le radiazioni solari ed evitare il surriscaldamento del Pianeta. L'idea di un fisico di Harvard potrebbe aiutare a combattere il global warming

(Rinnovabili.it) – Corsi d’acqua e bacini ‘frizzanti’ per combattere il riscaldamento globale. L’idea è di un fisico dell’Università di Harvard, speranzoso di aver trovato la risposta ai problemi in tema di global warming: immettendo nei bacini delle bolle d’aria queste potrebbero agire come miliardi di specchi che, riflettendo la luce e le radiazioni solari, potrebbero contribuire al raffrescamento del Pianeta.
Anche se di difficile attuazione il progetto, durante le analisi al computer, è risultato efficace e capace di ridurre la temperatura terrestre, se applicato agli oceani, di almeno 3 gradi senza danneggiare gli ecosistemi di mari, laghi e fiumi. Si andrebbe quindi ad emulare un processo già esistente in natura ma che, se riprodotto su larga scala, potrebbe avere effetti positivi in termini di riduzione dell’effetto serra.
Introducendo bolle d’aria nei bacini verrebbe inoltre rallentata l’evaporazione, a vantaggio delle zone colpite da lunghi periodi di siccità.
Il ricercatore ha inoltre calcolato che si potrebbero ‘arricchire’ di bolle d’aria gli oceani utilizzando l’equivalente dell’energia prodotta da mille piccoli mulini a vento nonostante al momento le tecniche a nostra disposizione permettano la creazione di una “bubbled zone” di un solo chilometro quadrato.
Un ulteriore vantaggio della messa in atto di questo progetto sarebbe a carico delle imbarcazioni: grazie alla presenza delle bolle potrebbero aumentare il peso delle merci a bordo, riuscendo a galleggiare in condizioni prima avverse.